Chi non manda giù l’approvazione del piano di riequilibrio è Patrizia Di Dio, presidente della sezione palermitana di Confcommercio: “Il Comune di Palermo non andrà in dissesto ma andranno in dissesto le imprese e le famiglie, che già da anni si sobbarcano il peso di un’economia fragile e le conseguenze della pandemia, e che per i prossimi 20 anni pagheranno le tasse più alte d’Italia in cambio dei servizi al cittadino peggiori”. La Di Dio sostiene che “si va verso una crisi sociale ed economica ancora più grave. Chi ha permesso l’approvazione di questo Piano di riequilibrio si assuma responsabilità di ciò che è stato avallato: per privilegiare interessi politici ed elettoralistici è stato messo il cappio al collo di cittadini e imprese che pagheranno il conto di una gestione amministrativa fuori controllo, con ripercussioni anche più severe rispetto alla procedura di dissesto”. “Ci auguriamo che a Roma, con l’intervento da parte dello Stato, nella contrattazione dell’accordo che dovrà seguire l’approvazione della delibera, si possano mitigare gli effetti di un Piano tanto scellerato che non può essere la soluzione migliore e affosserà ulteriormente le prospettive della città e delle sue forze produttive”.