Luca Casarini e il comandante Pietro Marrone non saranno a bordo della Mare Jonio che da domani – partenza da Marsala – tornerà a muoversi in mare per salvare vite umane. Lo ha detto lo stesso Casarini: “Siamo entrambi indagati e per rispetto non saremo a bordo”. Chissà come avrà preso Matteo Salvini questa ripresa delle operazioni. Il 19 marzo si consumò lo strappò con l’equipaggio che, contravvenendo alle indicazioni della Guardia di Finanza, arrivò al posto di Lampedusa con 50 migranti a bordo. Erano state le condizioni del mare a imporre al comandante l’ardua decisione. Salvini, invece, “accolse” la Jonio a modo suo: Questa è la nave dei centri sociali, perché a nome di questa nave sta parlando il signor Luca Casarini. Invito ad andare a cercare la scheda dei precedenti penali del signore che era noto per essere uno dei leader dei centri sociali del nord-est. Ci sono altri esponenti di sinistra e ultrasinistra a bordo della nave e, a mio avviso, stanno sostanzialmente commettendo il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. E adesso Casarini e Marrone risultano indagati. La nave – un vecchio rimorchiatore acquistato grazie alle garanzie bancarie fornite da alcuni parlamentari di sinistra (fra cui Vendola e Fratoianni) – invece è stata dissequestrata dopo i controlli di routine.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Ma il truce Salvini non si lascia intenerire
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