Vogliamo parlar male dell’Assemblea regionale, di quella nicchia dorata che avvolge e immiserisce la politica siciliana? Facciamolo pure. Ma ben sapendo che la nobile gara a chi denigra di più l’antico parlamento di Palazzo dei Normanni ha un risvolto che piace tanto ai grillini e a tutti coloro che sostengono il cosiddetto ordine nuovo, meglio contrabbandato come il “governo del cambiamento”. Certo, elencare difetti e privilegi dell’Ars è un esercizio facile, a tratti persino stucchevole: stipendi alti, assunzioni compiacenti, spartizione degli incarichi, e chi più ne ha più ne metta. Ma il vento sinistro che spira da Roma in giù è quello di farci accettare l’idea che i parlamenti, tutti i parlamenti, siano inutili e dannosi. Non è facile, con l’aria che tira, contestare questa tesi. Ma noi, testardi, siamo convinti che l’Ars deve dimagrire, non morire.