La luna di miele è durata ventiquattr’ore, forse meno. Nel centrodestra già si litiga (pesantemente). Ad aprire la contesta è stato Giampiero Cannella, coordinatore di Fratelli d’Italia per la Sicilia occidentale, che ha messo nel mirino l’assessore leghista Mimmo Turano, reo di aver favorito la vittoria di un civico di centrosinistra a Trapani: “È successo che un giocatore si è tolto la maglia della propria squadra e ha giocato con quella dell’altra. Il presidente della Regione deve intervenire”, ha detto Cannella intervenendo dagli studi di Gds. Un orientamento già emerso alla vigilia del voto, quando lo stesso Schifani s’era rivelato scettico sul proseguo dei rapporti con l’assessore alla Formazione.
La replica a Cannella arriva da Catania. E’ la deputata Valeria Sudano, mancata candidata a sindaco (per fare spazio a Trantino) a rispondere per le rime: “Deve essere un nuovo modo di fare politica quello inaugurato dal coordinatore Cannella, in base al quale le dimissioni di un assessore regionale vengono chieste come conseguenza del risultato di una competizione elettorale locale – dice Sudano -. Soprattutto considerando che, proprio in questa tornata elettorale, il nostro partito ha dimostrato ampiamente senso di responsabilità nei confronti della coalizione di centrodestra”. “Appare veramente stucchevole – prosegue la compagna di Luca Sammartino, vicepresidente della Regione – leggere all’indomani delle elezioni dichiarazioni così volgari nei confronti della nostra classe dirigente, invece di un ringraziamento per il contributo che abbiamo dato alla vittoria del centrodestra e dei sindaci di Fdi. Siamo donne e uomini d’equilibrio ed evitiamo spesso di creare attriti tra noi alleati andando a polemizzare sulla stampa per segnalare anomalie che si manifestano localmente, portate avanti anche dal partito di Cannella. Cito solo i casi di Mascalucia o Acireale in provincia di Catania e quelli del Ragusano per brevità, ma l’elenco è lunghissimo”.
“È sinceramente un modo di fare politica arrogante e che ha stancato – continua la Sudano -. Ma se proprio si vuole fare polemica politica, sarebbe interessante comprendere non solo quale sia stato l’apporto numerico di Mimmo Turano, ma anche quale sia stato il singolo contributo elettorale partendo dal coordinatore Cannella e da tutti gli onorevoli regionali, nazionali che compongono l’attuale maggioranza e dagli esponenti del governo regionale, nelle ultime competizioni elettorali in ogni comune chiamato al voto così da mettere fine a questa storia pirandelliana che va avanti da mesi. Suggerisco per il futuro al Commissario Cannella di occuparsi delle dinamiche del suo partito e che sarebbe più utile leggere un contributo di idee piuttosto che attacchi pretestuosi che evidentemente hanno altri fini”.
Sudano poi aggiunge: “È sinceramente un modo di fare politica arrogante e che ha stancato. Soprattutto perché dopo una tornata elettorale difficile come questa, sarebbe bene pensare solo ad assicurare una buona amministrazione ai cittadini. Ma se proprio si vuole fare polemica politica, sarebbe interessante comprendere non solo quale sia stato l’apporto numerico di Mimmo Turano ma anche quale sia stato il singolo contributo elettorale partendo dal coordinatore Cannella e da tutti gli onorevoli regionali, nazionali che compongono l’attuale maggioranza e dagli esponenti del governo regionale, nelle ultime competizioni elettorali in ogni comune chiamato al voto così da mettere fine a questa storia pirandelliana che va avanti da mesi. Suggerisco per il futuro al Commissario Cannella di occuparsi delle dinamiche del suo partito e che sarebbe più utile leggere un contributo di idee piuttosto che attacchi pretestuosi che evidentemente hanno altri fini”.
A rinfocolare la teoria del rimpasto è Schifani con l’Adnkronos: “Così come sono rimasto estremamente contento e soddisfatto della unità raggiunta a Catania, quasi per compensare questa mia gioia è arrivata la difficoltà a Trapani, dove ho sperato fino all’ultimo che si potesse raggiungere una normale e fisiologica coesione dell’alleanza – ha detto il presidente della Regione -. Mi sono speso anche lì, ci ho sperato, ma mi sono reso conto che la situazione era difficilmente recuperabile, anche perché ho trovato una situazione poco propensa alla rivisitazione di una scelta. E purtroppo è successo il peggio del peggio, cioè che la lista della Lega ha ottenuto quei consensi che, se si fosse schierata nel suo alveo naturale, avrebbero consentito al candidato Miceli di vincere agevolmente. Maurizio Miceli si è rivelato un ottimo candidato. Il centrodestra e FdI avevano individuato una ottima candidatura”.