Tajani vuole proporre agli alleati una riforma basata sullo Ius Scholae. Salvini gli risponde che la legge in vigore va bene così com’è. Siamo alle solite in maggioranza. L’ipotesi di accorciare i termini per ottenere la cittadinanza non nasce sotto i migliori auspici.
Il ministro degli Esteri chiede ai gruppi parlamentari di Camera e Senato di riunirsi. L’appuntamento doveva servire a mettere nero su bianco una proposta finora circolata solo sulla stampa. Un testo da girare agli alleati per vedere l’effetto che fa. La proposta, al termine di una lunga discussione, alla fine c’è. Consente ai figli di stranieri nati in Italia di chiedere la cittadinanza dopo un percorso formativo della durata di almeno dieci anni. E dovrebbe valere, nelle intenzioni degli azzurri, anche per chi non è nato in Italia. Continua su Huffington Post