“La storia della Siracusa-Gela ha veramente dell’incredibile, se ne parla dalla fine degli anni sessanta e siamo ancora arrivati alle porte di Ispica. Certamente le responsabilità sono spalmate su decine di governi del passato, non c’è dubbio, ma anche il governo regionale attuale non può di certo sentirsi esente dei vari ritardi causati da inghippi che forse si sarebbero potuti affrontare in maniera più oculata”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, Stefano Zito, Giorgio Pasqua, Ketty Damante e Nuccio di Paola a proposito dei lavori della Siracusa Gela.
“Gli uffici della Commissione europea – spiegano i deputati – della direzione politica regionale, il 12 agosto scorso, hanno inviato una nuova nota di ‘rettifica finanziaria’, la prima risaliva al 17 luglio 2019, con cui viene avviata l’ennesima procedura contro il governo regionale, facendo perno sul mancato rispetto delle date di consegna dei lavori stessi nonostante le proroghe concesse precedentemente. Ciò, sia per quanto riguarda i lotti 6+7, ovvero il completamento dei lavori da Rosolini a Ispica che aveva come scadenza il 31 agosto e che invece avverrà solo il 25 novembre prossimo, che per il lotto 8 inerente il completamento della tratta fino a Modica che è prevista dal Cas e dal governo Musumeci per fine febbraio 2022”.
“Ebbene gli Uffici europei contestano questa ulteriore spalmatura di scadenze. Secondo la loro nota i lavori si sarebbero dovuti completare integralmente il 31 agosto scorso e non più avanti, anche perché ritengono di aver già concesso alla nostra Regione la possibilità di recuperare i mesi “di fermo lavori” dovuti alle già note vicende Cas-Condotte. Fatto sta che il dipartimento di programmazione entro lunedì 12 ottobre dovrà dare riscontro alla nota degli Uffici europei stessi. Ovviamente, nel riscontro dovrà essere anche convincente visto che la procedura avviata tiene in ballo ben 47 milioni di euro e, soprattutto, bisognerà dare date certe e garanzie inoppugnabili”.
“L’assessore Falcone, in questo passaggio delicatissimo, non si distragga, ne va del futuro di questa fondamentale arteria regionale. Gli Uffici europei stavolta potrebbero non essere più clementi come nel passato, visto che per un motivo o per un altro si è andati veramente a passo di elefante. Non dimentichi, fra l’altro, che entro fine ottobre il Cas dovrà anche rispondere alla lettera di messa in mora ricevuta dal Ministero delle Infrastrutture. In quest’altra missiva vengono, difatti, contestate al Cas innumerevoli “non conformità” che potrebbero addirittura far decidere al Governo Conte, e quindi al Mit, di revocare definitivamente la concessione al Consorzio per le autostrade siciliane stesso. Anzichè fare proclami – concludono i deputati – Falcone e Musumeci si mettano a lavoro”.