“La Regione fa funzionare Immuni?”

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“Per il necessario funzionamento dell’app Immuni, lo strumento tecnologico da installare sugli smartphone che consente il tracciamento di eventuali casi di positività al Coronavirus, è fondamentale il lavoro degli operatori sanitari del Dipartimento di prevenzione di ciascuna azienda sanitaria locale che devono incrociare caricare codici e dati in un apposito sistema. Sarebbe opportuno sapere in che modo la Regione ha informato e preparato il personale sanitario”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle che, con una interrogazione, chiedono che vengano resi noti gli atti del governo regionale adottati per assicurare il funzionamento dell’App “Immuni” dalla formazione del personale che deve trattare il caricamento dei dati sul sistema che coordina l’app e sulle procedure da seguire per l’adempimento degli obblighi previsti dal DPCM 18 ottobre 2020. “L’app – spiegano i deputati – serve ad avvertire l’utente circa eventuali contatti a rischio in modo da minimizzare la diffusione del virus e ottenere il prima possibile consigli e cure mediche per ridurre rischi e le conseguenze sulla salute; una volta installata, l’applicazione genera un codice chiave temporaneo: questo codice è generato in modo randomico e cambia una volta al giorno. Per rendere efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività, prevedendo, dunque, l’obbligatorietà da parte dell’operatore sanitario di caricare il codice chiave. Risulta quindi fondamentale il lavoro degli operatori di ciascuna delle aziende sanitarie locali. Ma siamo certi che gli operatori siano stati opportunamente formati a svolgere questa mansione? L’assessore Razza renda noto in che modo è stato preparato il personale” – concludono i deputati M5S all’Ars.

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