Giorgia Meloni continua a piazzare in Sicilia i suoi “prodotti” migliori. Secondo una denuncia di Danilo Lo Giudice, deputato regionale dell’Ars, l’ultimo “colpo gobbo” della leader di Fratelli d’Italia è aver nominato, tramite il suo assessore al Turismo, Manlio Messina, il nuovo direttore generale di Taormina Arte, la Fondazione di cui sono soci al 50% la Regione e il Comune. Senza, però, aver consultato quest’ultimo. “Mentre Musumeci annuncia ipocritamente il blocco delle manifestazioni regionali durante la campagna elettorale, i suoi assessori non bloccano le nomine e, anche peggio, nominano in posti di prestigio e responsabilità alcuni militanti e fedelissimi del partito di Giorgia Meloni, con l’aggravante di farlo violando le regole e mortificando le istituzioni locali”, scrive Lo Giudice (deputato di Sicilia Vera) assieme all’assessore comunale Andrea Carpita e ad alcuni consiglieri comunali.
“E’ questo il caso della nomina di Beatrice Venezi, concertista di fiducia di Giorgia Meloni tanto da curare l’accompagnamento musicale dell’ultima convention nazionale di Fratelli d’Italia, come Direttore artistico della Fondazione Taormina Arte Sicilia”. La Venezi, classe ’90, è stata protagonista anche di una serata al Festival di Sanremo con Amadeus. Ma non è questo il punto. Negli ultimi sei mesi della legislatura, stando a una norma approvata dall’Ars, l’amministrazione non avrebbe potuto procedere a nomine di sottogoverno, ivi comprese quelle di “soggetti (…) di diritto pubblico o privato sottoposti a tutela, controllo o vigilanza da parte della Regione”.
Fra l’altro, come solleva Lo Giudice, quella di Venezi sarebbe “una nomina avvenuta senza alcun atto formale che coinvolgesse il socio di maggioranza relativa della Fondazione, il Comune di Taormina, che ha appreso dalla stampa dell’avvenuto conferimento dell’incarico. Un segnale gravissimo per il metodo di scelta della persona nominata, che al di là del curriculum artistico di livello non superiore a quello di tanti altri potenziali candidati, vanta come unico requisito quello dell’amicizia personale con Giorgia Meloni”.
“Si tratta di una scelta gravissima – rincara la dose Lo Giudice – perché avvenuta senza alcun avviso pubblico e soprattutto senza alcun coinvolgimento del territorio, dando così una ulteriore conferma della cultura di arroganza e analfabetismo istituzionale che ha caratterizzato, e purtroppo continua a caratterizzare fino all’ultimo, il Governo Musumeci. Contro questa nomina e per il rispetto delle prerogative del nostro territorio e della sua cultura, siamo pronti a batterci con ogni mezzo, non prima di aver chiesto al Governo di provvedere ad una urgente revoca in autotutela”.
Come racconta il Corriere della Sera, il contratto tra l’artista e la Fondazione è stato firmato dal Commissario straordinario della Fondazione TaoArte, Bernardo Campo, presso la sede dell’assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo. Erano presenti anche l’Assessore al Turismo Manlio Messina (esponente di Fdi) e la Sovrintendente della Fondazione TaoArte, Ester Bonafede (architetto e dirigente dell’Udc, è stata nominata Sovrintendente dall’assessore regionale Messina). Un episodio che ha indisposto il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, che ha minacciato la revoca dell’affidamento della Casa del Cinema: “Non solo non sono stato consultato, ma neanche informato della decisione. Non so se considerare questo gravissimo atto un sopruso perpetrato contro la città di Taormina oppure una semplice cafonata istituzionale”.