La lunga disamina di Piera Aiello su Facebook fornisce qualche ulteriore dettaglio sull’addio della deputata, e testimone di giustizia, al Movimento 5 Stelle. “Sicuramente sono state fatte leggi importanti come lo ‘Spazza corrotti’, il ‘416-ter’, la ‘riforma della prescrizione’, l’inserimento del ‘Troyan’ come strumento per le intercettazioni, ma di fatto rese vane nel momento in cui vengono mandati agli arresti domiciliari ergastolani del 41bis tramite una semplice circolare concordata con gli organi del Dap e il ministro Bonafede”, attacca la deputata ex M5S, che prosegue: “Sono anch’io un membro della commissione Antimafia dove coordino il comitato sui testimoni e collaboratori di giustizia e imprenditori vittime di racket e usura. Ho coordinato diverse audizioni, circa 45, dalle quali è emerso tutto il loro disagio. Per quanto riguarda testimoni e collaboratori, anche se sono due figure ben distinte, ascoltandoli è apparso evidente che queste persone vivono da anni in un sistema di protezione che tutto fa fuorché proteggerli”. Aiello, al termine del post, puntualizza: “Faccio presente di essere in regola con le restituzioni e con la rendicontazione che il Movimento ha richiesto ai portavoce, soprattutto non sento in alcun modo di tradire i miei elettori i quali mi hanno conferito l’onore e l’onere di essere eletta alla Camera dei deputati sotto il simbolo del Movimento”.
Paolo Mandarà
in Il sabato del villaggio
L’ultima stoccata è per il ministro Bonafede
alfonso bonafedemovimento 5 stellepiera aiello
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