“La mancata approvazione delle tariffe TARI per l’anno 2021 entro i termini perentori imposti dalla legge creerà un danno enorme al Comune e comporterà comunque un aumento vertiginoso, nei prossimi due anni, della Tari per i cittadini che per legge devono coprire i costi del servizio”. Lo scrivono i consiglieri comunali di Sinistra Comune, che fanno capo all’assessore Giusto Catania, al termine di una seduta d’aula con cui il Consiglio comunale ha bocciato l’aumento del Pef Tari, che avrebbe dovuto garantire alla Rap, la società della nettezza urbana, di recuperare 23 milioni di extracosti (mediante un aumento in bolletta di 30 euro a famiglia).
Nell’ultima delibera di giunta, però, sono comparsi ulteriori dieci milioni che hanno fatto saltare tutto. “Se le tariffe Tari 2021 non sono state approvate – spiegano i consiglieri di Italia Viva, da un pezzo all’opposizione di Orlando – la colpa è solo di un’amministrazione distratta e arrogante, incapace di garantire i servizi e di rassicurare i lavoratori. I consiglieri comunali hanno scoperto solo all’ultimo che il Pef conteneva un aumento da 10 milioni di euro che nessuno ha saputo giustificare. Gli uffici non hanno avuto nemmeno il tempo di esaminare le carte, figuriamoci i consiglieri, e ciliegina sulla torta i consiglieri di maggioranza non erano neanche tutti presenti, facendo di fatto saltare il numero legale nonostante la presenza delle minoranze, fra cui Italia Viva”.
Persino più netta la posizione della Lega, espressa dal capogruppo Igor Gelarda: “Ieri abbiamo assistito all’ennesima farsa da parte dell’Amministrazione, che a sorpresa ha portato in Consiglio comunale una proposta di ulteriore aumento dei costi da 10 milioni per i palermitani, in un piano già fortemente gravato da spese enormi e che rischiava di fare schizzare le tariffe fino a oltre il 20% in più. Occorre certamente dare stabilità e garanzie alla RAP ma non è tollerabile farlo prendendo in giro i palermitani, che sarebbero stati costretti a pagare un aumento della tassa sui rifiuti che in questo momento è un balzello perché il servizio erogato è praticamente nullo. La Lega non può tollerare che si mettano le mani in tasca ai palermitani. Il Sindaco si assuma le proprie responsabilità e si attivi per trovare altrove le somme per coprire i costi della Rap”.
E lo stesso Orlando prova a lanciare un segnale d’apertura: “Confermo la volontà e l’esigenza di garantire la natura pubblica del servizio rifiuti e stimolarne l’efficienza disponendo delle risorse necessarie. Ritengo fondamentale evitare destabilizzanti aumenti “ballerini” della Tari. L’amministrazione comunale, nonostante tutto e nonostante taluni, si impegnerà sempre facendo il possibile per mettere in sicurezza il necessario funzionamento e svolgimento del servizio”. La parte tecnica però spetta all’assessore Marino: “Non so se quanto avvenuto sia recuperabile ma da parte nostra faremo quanto è nelle nostre possibilità per evitare un danno irrecuperabile al Comune e, quindi, ai cittadini. Mi auguro ci siano le condizioni perché si possa riprendere un dialogo che anche i Consiglieri Comunali che sostengono la Giunta avevano pure individuato per ridurre gli aumenti nel 2021. Gravare gli extracosti sostenuti da RAP solo sul 2022 e 2023 certamente oggi aiuta i cittadini ma domani appesantirà il prelievo a carico degli stessi”. Risparmiare oggi per affondare domani: cui prodest?