Per non affondare nelle acque salmastre e maleodoranti di Cannes – mettiamola così, con eleganza – il Balilla monta ogni giorno un teatrino della politica: ieri ha indossato l’orbace del Federale e ha lanciato il suo editto sulle elezioni di Catania; oggi ha messo il petto in fuori e ha assunto il ruolo dell’intrepido salvatore della patria. La recita, oltre a lucidare i muscoli, serve per tenere alta l’attenzione dei trombettieri chiamati di volta in volta a dare luce alle sue gesta e un orizzonte alle sue ambizioni. L’ultima sceneggiata fa riferimento a una “convocazione dall’alto”, a una chiamata diretta da parte della Meloni. La quale, manco a dirlo, preme perché Lui accetti la candidatura a sindaco del capoluogo etneo. Ma Lui difficilmente cederà alle lusinghe della sirena Giorgia. Lui vuole “tenere alto il vessillo della fiamma alla Camera”. Eja eja alalà.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’ultima sceneggiata del Balilla su Catania
giorgia melonimanlio messina
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