Ieri Nello Musumeci ha lavorato agli ultimi passaggi dell’ordinanza che regolerà il controesodo di Natale. Lo ha fatto da casa, a causa della febbre. L’ultima bozza è stata inoltrata al comitato tecnico-scientifico della Regione, che la analizzerà in giornata. Entro stasera la firma del governatore. Il provvedimento entrerà in vigore da lunedì 14 e avrà una durata limitata fino al 20 dicembre. Dal 21, infatti, è vietato qualsiasi spostamento fra Regioni e, quindi, anche raggiungere l’Isola senza una motivazione valida (tra cui non c’è il ricongiungimento familiare, ma potrà tornare chi la residenza e il domicilio).
Il lasso di tempo breve – sei giorni – testimonia le difficoltà ad allestire un piano contro i rientri di massa. Sono attese fra le 60 e le 70 mila persone in Sicilia prima di Natale. Negli aeroporti verranno installate due postazioni per sottoporre chi arriva con voli nazionali e internazionali al test rapido, che non dovrebbe essere “obbligatorio” ma “fortemente raccomandato”. Ma c’è un’alternativa per sveltire le attese: basterà, infatti, avere effettuato un tampone molecolare entro tre giorni dalla partenza (di cui bisognerà mostrare l’esito), per recuperare il bagaglio e uscire dallo scalo. Anche i porti di Palermo e Termini Imerese si stanno attrezzando, mentre sarà impossibile garantire i tamponi rapidi nelle stazioni ferroviarie e degli autobus. Verrà suggerito ai passeggeri di recarsi nei drive-in, alcuni dei quali rimarranno attivi anche di notte, per fare il test.
Per assicurare lo sbarramento nei porti e negli aeroporti, saranno attivi 120 medici. Non è plausibile invece imporre una quarantena obbligatoria di dieci giorni a chi rientra in patria per trascorrere le vacanze di Natale. Misura che invece sarà necessaria per chi torna dall’estero dopo il 21 dicembre, come precisa il Dpcm di Conte. In campo anche i medici di base, che alleggeriranno il lavoro della Usca effettuando i tamponi nel proprio studio, ma soprattutto rilasciando i certificati di fine quarantena senza dover attendere le Asp. Infine, i sindaci avranno il potere di limitare gli orari di negozi e locali, oltre che imporre il divieto di stazionamento in vie e piazze.
Giarratano (Cts): “Monitorare shopping e assembramenti”
“Le prossime settimane che ci separano dal vaccino devono vedere azioni dirette su due fronti: rientri e assembramenti, sia nella movida sia nelle attività commerciali e di ristorazione”. Lo ha detto a ‘Repubblica’ Antonino Giarratano, esponente del Comitato tecnico-scientifico della Regione siciliana e presidente designato della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva. “Siamo in difficoltà con il tracciamento e con i tamponi molecolari. Va recuperato il ritardo sul potenziamento dei laboratori di microbiologia che ci vede al terzultimo posto per numeri di tamponi, cosa che spiega anche le oscillazioni nel numero dei positivi e nel tasso di contagiosità. Ma se non mettiamo in campo azioni contro gli assembramenti, il solo controllo dei rientri non sortirà l’effetto desiderato. Effetto che, sottolineo, sarà quello di limitare il contagio, non di bloccarlo”.
Giarratano ha anche spiegato che “la movida può e deve essere monitorata da sindaci e prefetti, almeno nelle vie dei centri storici e nelle aree aperte, ma limitate, dove accedono diverse migliaia di persone in poche ore. I centri commerciali e i negozi possono utilizzare conta-persone e personale all’ingresso. Nei locali di ristorazione o dove i clienti stanno senza mascherina, si dovrebbe fare una turnazione per sanificare e si potrebbe monitorare il personale a contatto col pubblico almeno con il tampone rapido offerto dal Servizio sanitario. Se dopo due-tre settimane il monitoraggio funzionasse, perché non aprire la ristorazione anche fino alle 22? Se invece ci troveremo a dover chiudere, avremo perso tutti, in salute e in economia”.
I numeri di martedì in Sicilia
Sono 1.148 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 9.966 tamponi effettuati. Superata di nuovo quota mille dopo che ieri il dato segnava 918 nuovi positivi. I decessi sono 36, che portano il totale a 1.829. Con i nuovi casi sono a 39.555 gli attuali positivi, con un decremento di 691 casi rispetto a ieri. Di questi 1.573 sono i ricoverati (19 in meno rispetto a ieri): 1.374 pazienti in regime ordinario (-13) e 199 (-6) in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 37.982 persone. I guariti sono 1803. La distribuzione dei nuovi contagi per province vede a Catania 440, Palermo 214, Messina 105, Ragusa 45, Trapani 159, Siracusa 32, Agrigento 46, Caltanissetta 49, Enna 58.
I numeri di martedì in Italia
Sono 14.842 i positivi al test sul coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo il bollettino del ministero della Salute. Le vittime sono 634. Sono 149.232 i test per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, in aumento di oltre 38mila rispetto a ieri. Il rapporto tra positivi e tamponi è del 9,9%, in netto calo rispetto a ieri (era del 12,3%). Sono 192 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia nelle ultime 24 ore: il saldo giornaliero è di -37 unità , portando il totale delle persone in rianimazione a 3.345. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 443 meno di ieri, per un totale di 30.081 pazienti.