Gentilissimi onorevoli della Commissione Cultura dell’Assemblea regionale. Dopo un ampio e approfondito dibattito avete scoperto che tra le pieghe della Foss, meglio conosciuta come Orchestra Sinfonica Siciliana, si nasconde del marcio: a dir poco un maleodorante impasto di favori e clientele. Avete trovato riscontri scottanti e, “per il di più a praticarsi”, avete inviato un corposo dossier alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Vi aspettavate, di conseguenza, che l’assessore al Turismo arginasse in tempo lo scandalo: che chiudesse il lungo e oltraggioso capitolo del commissariamento e restituisse finalmente i poteri a un regolare consiglio di amministrazione. Vi siete illusi. L’assessore considera la Foss “roba sua”: Dio me l’ha data, guai a chi me la toglie. Ed è già tanto che non vi abbia risposto, com’è suo costume, con un elegantissimo “suca”.