Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd, lo dice senza convinzione: “Daremo battaglia”. E lo dice mentre il governo di Renato Schifani prepara un emendamento col quale assegnare le “mance territoriali” – chiamiamole così – ai singoli deputati dell’Ars: segno che la battaglia annunciata da Barbagallo finirà per sfumare e disperdersi lentamente nel cielo sopra Palazzo dei Normanni. La stessa sorte toccherà ai buoni propositi sventolati dalle truppe siciliane di Giuseppe Conte, reduci dalla lunga e spossante guerriglia con Beppe Grillo, padre rinnegato. Non resta che la punta più starnazzante. Che in realtà fa rumore e nulla più. Cateno De Luca, stremato dal suo donchisciottismo, ormai si lascia dondolare dal venticello caldo dell’astensione: anche se volesse combattere non ha più soldati da inviare al fronte. Cercasi, disperatamente cercasi un’opposizione.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’opposizione s’è persa tra gli inciuci di palazzo
anthony barbagalloCateno De Lucamovimento 5 stellepd
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