Ruggero Razza, l’assessore regionale alla Salute, ha scelto un medico sindacalista della Cgil, Renato Costa, per fare chiarezza e ordine nel sistema sanitario della provincia di Palermo. Che nelle ultime settimane, a causa del dilagare dei contagi Covid, sta rischiando di soffocare. I 72 casi di ieri (sui 198 registrati nella Regione, con picco dei tamponi) sono la cartina da tornasole di un disagio profondo. I nosocomi vanno riempiendosi di pazienti Covid – come nel caso del “Cervello” – e molti ospedalizzati inquadrati nella categoria “altri”, sono costretti ad attendere una visita ambulatoriale o persino un intervento. Al “Cervello”, ad esempio, tutti i reparti di Chirurgia sono stati trasferiti a Villa Sofia, così come Ostetricia (che è in coabitazione forzata con Urologia). Mentre al “Civico”, la seconda struttura a dover liberare posti in terapia intensiva per chi ha contratto il virus, bisogna limitare gli interventi chirurgici perché non c’è spazio in rianimazione per il decorso post-operatorio.
L’assessore alla Salute aveva negato qualsiasi forma di lockdown sanitario, ma era stato sin troppo ottimista. Ieri nel corso di un incontro convocato appositamente in commissione Salute, all’Ars, ha messo in fila i numeri dall’inizio della pandemia. Ha parlato delle 72 squadre Usca attivate in Sicilia sulle 101 previste, più quelle dedicate ai turisti (e adesso alla scuola), i 435 medici e i 157 infermieri impegnati in questa lotta contro il nemico invisibile. Ma, come ha sottolineato il capogruppo del M5s, Giorgio Pasqua, “non ci ha presentato un piano” sui posti letto disponibili nella Sicilia occidentale. La Regione dovrebbe attivarne almeno 500, compresi quelli di terapia intensiva e sub-intensiva (oltre che degenza ordinaria), ma siamo soltanto alla teoria: 188 al “Cervello”, 60 al Policlinico, 130 a Partinico e 12 a Mazara del Vallo. “Ho chiesto un mese fa che fine hanno fatto i circa 600 posti di terapia intensiva e sub- intensiva, previsti da un decreto di maggio del governo – racconta Pasqua – Mi è stato risposto che è tutto pronto, ma non capisco come visto che mancano anestesisti e rianimatori: a Siracusa e Ragusa l’organico è coperto al 50 per cento”.
Inoltre è al vaglio l’utilizzo di due Rsa pubbliche – a Borgetto e Palazzo Adriano, con 40 posti disponibili – per il ricovero di pazienti che hanno bisogno di assistenza ma non presentano sintomi preoccupanti. Un’altra forma di assistenza intermedia per non ingolfare ulteriormente il lavoro degli ospedali. Il commissario Costa, che ha assunto l’incarico da pochi giorni, sta lavorando a una piattaforma informatica che permetterà, in tempo reale, di avere il quadro dei posti liberi e delle condizioni dei pazienti, in modo da stabilirne le dimissioni o il trasferimento da qualche altra parte. Perché le stanze d’ospedale sono come l’oro: rare.