Lo scempio dei Rotoli ha già un nome

The Archbishop of Palermo Corrado Lorefice visits the Community of Sant'Egidio and speaks to the crowd of faithful attending the religious ceremony on Good Friday.

Monsignor Carmelo Lorefice, arcivescovo di Palermo, vuole i nomi di chi, al cimitero dei Rotoli, ha accatastato le bare in un capannone e ha negato dignità ai morti. “Non possiamo continuare ancora a vedere i corpi dei nostri cari profanati”, scrive su Repubblica. “Burocrazia, interessi occulti e deresponsabilizzazione devono avere un nome”. Caro Monsignore, il nome lei lo conosce. E’ quello di un sindaco che, per quasi trent’anni, ha fatto di Palermo il regno della propria vanità: l’ha amministrata con i suoi uomini e i suoi metodi, l’ha imbellettata con la retorica antimafia, l’ha illusa con la mitomania di una primavera che non è mai arrivata, l’ha offesa non solo con le bare dei Rotoli ma anche con le montagne di rifiuti che bruciano e infestano i luoghi dove abitano i più poveri, i più umili, i più disadattati. Provi a gridarlo, quel nome, caro Monsignore.

Giuseppe Sottile :

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie