“In Italia c’è libertà di espressione. In Russia non c’è. L’Italia permette al ministro Lavrov di esprimere le sue opinioni, anche se false e aberranti. La parte su Hitler poi è davvero oscena. Quello di Lavrov è stato un comizio senza contraddittorio. Una persona che chiede di essere intervistato senza alcun contraddittorio… E non per due minuti. Insomma, non è un granché. Anche professionalmente, fa venire in mente strane idee…”. La posizione del Presidente del Consiglio Mario Draghi sull’intervista di Lavrov alle reti Mediaset è netta e inequivocabile.
Il numero 2 del Cremlino ci era andato giù pesante, senza essere (quasi) mai interrotto dal conduttore Giuseppe Brindisi, che alla fine ha persino augurato “buon lavoro” all’ospite. Lavrov, così, ha rilanciato il meglio della retorica putiniana: tutti gli avvertimenti “sulla necessità di fermare l’espansione sconsiderata della Nato a Est” sono stati respinti; il governo Zelensky “salito al potere a seguito di un sanguinoso colpo di stato anticostituzionale” ha “iniziato una guerra contro il proprio popolo, contro tutti i russi, vietando la lingua russa, l’istruzione e i media”, nonché “approvato leggi che incoraggiano la teoria e la pratica nazista”. Per Lavrov era dunque un dovere dezanificare l’Ucraina. E il fatto che Zelensky sia ebreo “non significa nulla. Anche Hitler aveva sangue ebreo. Il saggio popolo ebraico dice che gli antisemiti più ardenti sono di solito ebrei”.
Una valanga di critiche, dopo la trasmissione, sono piovute su Lavrov, ma soprattutto su Mediaset, rea di avergli concesso quello spazio. Alcuni, come Dagospia, lanciano un sospetto: “Come è riuscita a Rete4 l’impresa di intervistare il ministro degli Esteri russo? Basta domandarsi chi è il patron di Mediaset (Silvio Berlusconi) e il suo decennale rapporto politico e di affari con Putin. Valentino Valentini, storico “ambasciatore” di Berlusconi a Mosca, “apparecchia” l’intervista e il conduttore di “Zona Bianca” Giuseppe Brindisi fa cin cin con Lavrov…”.
Mediaset si difende con un comunicato del direttore generale Informazione Mauro Crippa: «Le deliranti e affermazioni del ministro degli esteri russo Lavrov a Zona Bianca rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l’Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa».