L’insopportabile caccia della D’Urso all’uomo in spiaggia

Nonostante gli spostamenti degli italiani, stando alle più recenti rilevazioni del “Community Mobility Report” di Google, siano diminuiti approssimativamente del 95%, fa sempre più notizia correre – in senso letterale – dietro lo sparuto nugolo di menefreghisti che ammantano di vergogna le sorti del Paese. David Allegranti, sul Foglio di stamattina, ha prodotto un parallelismo di spettacolare impatto quando ha paragonato il tentativo di fuga di un uomo dalla spiaggia di Jesolo, inseguito dall’elicottero della Guardia di Finanza e dalle telecamere della D’Urso, con il Bronco Chase, ossia la fuga per eccellenza messa su da O.J. Simpson, il giocatore di baseball più famoso di tutti i tempi, dopo l’accusa di duplice omicidio che gli cadde sulla testa nel ‘94. In quel caso, a seguire live l’arroventato pomeriggio californiano, c’erano 75 milioni di telespettatori. Ma era l’America, non la D’Urso.

Eppure Barbarella – con le debite proporzioni – si difende e ancora una volta, dopo la preghierina con Salvini, tira fuori i pezzi forti del repertorio: un pizzico di scoop, una spolverata di morbosità, leggeri strati di populismo, e il gioco è fatto. In questa storia a beneficio degli “sceriffi”, D’Urso a parte, tutti hanno e hanno avuto il loro ruolo. All’inizio erano i vicini che ti scattavano le foto dalla finestra non appena indossavi i pantaloncini da runner, e poi si lamentavano sui social: “C’è chi per una corsa vanifica i sacrifici di una nazione intera”. Poi vennero i sindaci del rigore, in seguito i droni di De Luca (e di Orlando), e alla fine gli elicotteri della polizia. Come quello che, qualche giorno fa, a favore di telecamere, ha sorvolato la spiaggia di Mondello per far desistere dalla tintarella un uomo maturo. Maturo mica tanto: è stato multato per tre giorni di fila, e minaccia di tornare. Una questione di principio. D’altronde, lui da solo in quella spiaggia (e gli altri asserragliati in casa) non costituisce pericolo di contagio: perché – avrà pensato – inchinarsi a regole e divieti se viene prima la salute?

Ora che il Coronavirus, per fortuna, va a scemare, va sempre più di moda scovare il ribelle. Punirlo, magari umiliarlo. Esporlo a pubblico ludibrio. Come fa Selvaggia Lucarelli non appena si accorge di due idioti che brindano al virus nella seduta di Pasquetta. Sputtanare is the way. Non potremmo dirla meglio di Massimo Gramellini, sul Corriere: “C’è qualcuno che comincia a preoccuparmi più dei trasgressori ed è chi si accanisce istericamente contro di loro”.

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