Vivono in un palazzo dorato, un tempo abitato dai principi e dai re. Sono avvolti da una storia di magnificenze. Sono ricoperti di denaro e di privilegi. Ma i settanta deputati dell’Assemblea regionale non fanno altro che bivaccare tra Sala d’Ercole e il cortile Maqueda. Hanno perso il lume della politica. E anche della decenza. Non intercettano più i bisogni della società e non riescono a incardinare una sola riforma degna di questo nome. Sono allo sbando. Le emergenze della Sicilia si fanno ogni giorno più pressanti ma chi se ne frega della siccità o della sanità? Loro, i settanta di Palazzo dei Normanni, vibrano soltanto quando ci sono da incassare le mance distribuite dal governo per imbambolare le opposizioni. Che aspetta il presidente Gaetano Galvagno a dichiarare pubblicamente il fallimento dell’Ars? Sarebbe il primo atto dignitoso di questa legislatura.