Incominciamo dal nome: chiamare rosa i romanzi d’amore è una prerogativa esclusivamente italiana”, si legge in un agile libretto, molto interessante, pubblicato dalla casa editrice Graphe (Breve storia della letteratura rosa, di Patrizia Violi). L’autrice, linguista e semiologa, comincia il suo compendio ricordando che la mania di affibbiare un colore ai generi è tutta nostra, a partire dal giallo, che viene dalle copertine della storica collana Mondadori – curioso caso di estensione del nome dalla parte al tutto. Qualcosa di simile si ripete nella storia della letteratura… Continua a leggere su ilfoglio.it