Non solo il Comune di Palermo. A fare resistenza sulla trasformazione dell’ex campo rom in centro sportivo sono anche gli ambientalisti. Il motivo è stato illustrato da Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia: “La Favorita è una riserva naturale. Il centro sportivo si faccia da un’altra parte. Non sono solo dei campi di calcio: dentro la riserva bisognerebbe costruire spogliatoi, docce, servizi igienici e altre strutture a supporto, quindi altro cemento. E questo non si può fare. E’ vietato”. Zanna esprime forte preoccupazione e indica altre possibilità per il progetto del Palermo: “Il centro sportivo si faccia a Boccadifalco ad esempio, dove il Palermo si allena o in un’altra area della periferia della città per riqualificarla e rilanciarla. Mentre, nell’area in questione, si progetti un recupero che tenga in considerazione il suo valore storico e ambientale, riconducendola nell’alveo di quello che è il Parco della Favorita, della sua storia e del suo futuro”. Concorda l’Amministrazione comunale di Palermo: “Consideriamo la fruibilità pubblica e aperta dell’area della Favorita come la priorità per qualsiasi progetto di utilizzo della stessa – ha detto il vicesindaco Fabio Giambrone – Abbiamo da ultimo espresso questa posizione negli incontri avuti con la Regione e con la Ssd Palermo”. Per Giambrone è da “escludere qualsiasi uso esclusivo da parte di chiunque che renda impossibile un utilizzo pubblico”. Il Palermo quindi, come suggerisce lo stesso Giambrone, dovrà cercare “una delle tante aree in città che possono prestarsi”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Ma Legambiente si impunta: “Scordatevelo”
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