Non cambia solo il contenitore, cambia pure chi lo dirige. Così a distanza di un anno dal suo insediamento, anche il senatore Stefano Candiani sarebbe ai saluti. Salvini ha scelto di riportare il sottosegretario a Milano, lasciando le sorti del partito in Sicilia al senatore ligure Francesco Bruzzone. Toccherà a lui portare avanti, con fatica e sacrificio, la formazione di una classe dirigente “spuria”, in gran parte costituita da riciclati, dato che la Lega – a parte l’esperienza di Noi con Salvini – non ha un passato nell’Isola. Bruzzone potrà contare sull’esperienza di due giovani rampanti: Igor Gelarda, candidato alle Europee e responsabile enti locali su Palermo, e Fabio Cantarella, che ha la stessa mansione nella Sicilia Orientale. Anche se la Lega resta un coacervo di tensioni. In tanti vorrebbero tentare la scalata al partito – dato che i sondaggi sono rosei e il futuro promettente – ma fin qui deve scontrarsi con le resistenze dei due sopra, che hanno sbarrato la strada all’ingresso nel Carroccio della famiglia Genovese, per ora. Anche se l’unico deputato regionale in quota Lega, Tony Rizzotto, non l’ha presa bene: “Se non c’è un rischio che non possiamo cogliere è quello di togliere ai cittadini la voglia di votare. Genovese non ha mai asserito circa un suo avvicinamento alla Lega, ma ha soltanto espresso una dichiarazione di stima per Angelo Attaguile”. Che farà votare alle prossime Europee.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Lega: fuori Candiani, dentro Bruzzone
francesco bruzzonematteo salvinistefano candiani
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