Non è stata una scommessa vincente quella di Antonio Tajani. Anzi. Ci ha rimesso lui e ci ha rimesso pure lei, Caterina Chinnici, la professionista dell’antimafia che, per conquistare la terza legislatura all’europarlamento (e un vitalizio di 21 mila euro al mese) ha tradito il Pd, ha cambiato casacca e si è intruppata con i berluscones. Il segretario di Forza Italia, pur avendola candidata come capolista nelle Isole, non è riuscito a spezzare il patto tra Edy Tamajo e Renato Schifani. I due hanno preferito giocare in proprio, glissando le indicazioni di Tajani. Il quale non ci ha fatto una gran bella figura. Lo stesso vale per la Chinnici. Ora Tamajo ha annunciato che lascerà a lei il seggio di Bruxelles. Ma la transfuga del Pd, che Tajani aveva reclutato per incarnare la buona politica, alla fine ha incarnato solo la peggiore antimafia. Quella delle carriere.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’effetto Chinnici si riversa su Tajani
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