Venti milioni per un borgo a Vizzini

“Venti milioni del Pnrr destinati dal ministero della Cultura alla Sicilia nell’ambito del progetto per la promozione dei borghi storici sono stati assegnati dalla Regione al Comune di Vizzini, senza bando, né evidenza pubblica. Si tratta di un modus operandi inaccettabile che mortifica la meritocrazia e la sana competitività. La Regione torni sui propri passi, ritiri in autotutela la delibera e proceda ad una consona forma di evidenza pubblica”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, Nuccio Di Paola e Salvo Siragusa.

“Il modus operandi della Regione con cui, con la delibera numero 24 del 20 gennaio 2022, sono stati assegnati 20 milioni di euro al Comune di Vizzini per il borgo ‘A Cunziria’ – dicono i due deputati – è inaccettabile. Non si possono assegnare direttamente delle risorse, provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ad un Comune senza avere fatto nessuna manifestazione di interesse, né avere raccolto candidature di altri comuni eventualmente interessati. Senza nulla togliere al Borgo ‘A Cunziria’, destinatario dei fondi, ci saremmo aspettati un atteggiamento totalmente diverso, di rispetto verso le procedure di trasparenza e di evidenza pubblica che sono prodromiche al rispetto della legge e della legalità”.

“Ci saremmo anche aspettati – continuano Di Paola e Siragusa – una selezione che premiasse il borgo più meritevole, in concorrenza con altri e che non si fosse affidata la scelta all’interpretazione di un assessore, nella fattispecie Samonà, o del presidente Musumeci, che si sono limitati a farsi apprezzare la delibera solo dalla giunta, che probabilmente non conosce o ha sottovalutato i fatti. In altre regioni, come ad esempio la Lombardia e l’Emilia Romagna – concludono – si è proceduto attraverso un avviso pubblico alla selezione del Comune destinatario del finanziamento. In Sicilia la giunta Musumeci ha ritenuto, sbagliando, di fare diversamente. C’è comunque il tempo per rimediare. Si ritiri la delibera e si proceda ad un bando pubblico”.

Il Comune di Vizzini, sui social, aveva ringraziato per la sollecitudine Musumeci ne Samonà: Grazie all’attiva azione politica, frutto dell’impegno congiunto del presidente Musumeci e del sindaco Cortese e alla sensibilità dell’assessore regionale Samonà, Vizzini ha oggi il privilegio di essere scelta fra gli altri territori siciliani come beneficiaria di tale azione, per la cospicua somma di € 20.000.000, da impiegare entro il 2026 sulla base di un articolato progetto di recupero e valorizzazione del borgo e dei luoghi verghiani, a cui stanno collaborando per la stesura della fase iniziale da inserire nella richiesta al Ministero anche gli uffici comunali. Un traguardo storico per la nostra comunità”. La polemica è montata anche in aula, dove Samonà ha dovuto rispondere a un’interrogazione del M5s. Il borgo “premiato”, come si evince dalla delibera, è costituito da quaranta palazzine attorno a una chiesetta di grande suggestione.

Le palazzine sono state fatte “nella tipica pietra locale” che “costituisce mirabile esempio dell’architettura rurale della Sicilia orientale, nonché testimonianza dell’archeologia industriale del secolo XIX dove, sino agli anni 60 del secolo scorso, si operava, grazie ad un ingegnoso sistema di utilizzazione delle acque la lavorazione delle pelli”, si legge nella delibera che approva lo stanziamento. Tra le motivazioni anche il fatto che a Vizzini è nato Giovanni Verga e nel 2022 ricorre “il primo centenario della morte di Verga, che proprio a Vizzini ambientò la Cavalleria Rusticana, una delle sue novelle più note”. Sul metodo utilizzato, però, rimangono molti dubbi.

Paolo Cesareo :

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