Avevano dichiarato spese per quattro miliardi, ma la struttura commissariale di Domenico Arcuri le ha sgonfiate. Il conto delle Regioni, così, è meno salato: secondo l’ultima ricognizione del commissario – che nel frattempo ha fatto le valigie e lasciato il posto al generale Francesco Paolo Figliuolo – all’8 marzo 2021 le Regioni avrebbero rendicontato 1 miliardo 650 mila euro, anziché i 2 dichiarati nel giugno scorso, per l’acquisto di dispositivi di protezione. Lo scrive il Fatto Quotidiano. Il resto, invece, è stato utilizzato per assicurare l’assistenza alla popolazione nei Covid hotel, la consegna di cibo e farmaci a domicilio, per gli oneri legati all’impiego dei volontari della Protezione civile, ma anche per allestire tende o container per i triage.
Ma la partita più interessante resta quella dei dispositivi di protezione. E’ stata Roma, dopo una prima fase in cui erano stati imposti l’acquisto e la distribuzione centralizzati (per l’ira dei governatori), a imporre le dovute rendicontazioni per i costi sostenuti a suo carico. Oggi, però, si scopre che in tanti abbiano dichiarato a giugno più di quanto è stato accertato qualche giorno fa: è il caso della Sicilia di Nello Musumeci, che diceva di aver speso 195 milioni per i dispositivi di protezione, mentre è stato appurato che i costi effettivamente sostenuti superano di poco i 66 milioni. Erano stati praticamente triplicati. Anche la Lombardia di Fontana marcia male: qualche mese fa aveva dichiarato una spesa di quasi 376 milioni per Dpi, e oggi risulta che ne abbia utilizzati meno della metà (161 milioni). Ci sono anche regioni perfettamente in linea, come la Toscana o la Sardegna.
Secondo altri numeri forniti oggi da Live Sicilia, la Regione siciliana avrebbe impiegato 580 milioni di euro in questi mesi di pandemia: oltre che per l’acquisto di tamponi e mascherine, sono stati utilizzato per dotarsi di ventilatori polmonari e attrezzature da laboratorio, per eseguire sanificazioni, per pagare il personale e le camere dei Covid Hotel, per creare 500 nuovi posti di terapia intensiva. Il dirigente generale Mario La Rocca nei prossimi giorni incontrerà tutti i manager delle Asp e degli ospedali siciliani per fare i conti.