Le paranoie di Fdi: un apparecchio contro le spie e le intercettazioni

Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d'Italia, assieme alla sorella e premier Giorgia

Lo chiama “schifo”. Dice che ormai “siamo vicini all’eversione”. Promette che “il governo sarà implicabile”. Ed è pronta all’ennesima infornata di provvedimenti legislativi. Giorgia Meloni si sveglia la mattina e annusa aria di dossieraggi, peggio del napalm. La cronaca le viene incontro con un rosario di scandali – l’ultimo quello di Equalize a Milano – impossibili ormai da sottovalutare. L’idea di essere “circondati”, di potersi fidare di pochissime persone impregna le stanze, di natura malfidate fino all’ossessione, di Palazzo Chigi. Ma anche dei ministeri più sensibili. Come quello di Guido Crosetto – già oggetto delle attenzioni delle ricerche del finanziere Pasquale Striano – che l’altro giorno davanti all’ennesimo bubbone ha parlato di “punta dell’iceberg”. Il clima è questo, dunque. E anche Fratelli d’Italia, il partito collegato con un doppio filo al governo, non ne è immune. Al punto che da un po’ di tempo, dopo gli ultimi casi così eclatanti, nelle stanze che contano di Via della Scrofa, dove si svolgono riunioni riservate a porte chiuse, è spuntato un disturbatore di frequenze. Un aggeggio, facilmente reperibile su Amazon, che impedisce ai cellulari di ricevere o trasmettere onde radio. Continua su ilfoglio.it

Simone Canettieri per Il Foglio :

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