Le opposizioni lasciano l’aula

Sala d'Ercole, sede del parlamento siciliano. Anche ieri è rimasta vuota. La politica è in campagna elettorale

I deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars e le opposizioni, questo pomeriggio, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta per l’assenza del presidente della Regione Renato Schifani che ancora una volta ha disertato i lavori di Sala d’Ercole. “Non è mandando una letterina che Schifani può sottrarsi al confronto sull’emergenza incendi che ha devastato la nostra Regione. Il suo ennesimo silenzio sulla questione – spiega il capogruppo del M5S Antonio De Luca – è a nostro avviso, un chiaro segno di superficialità e di mancanza di soluzioni dei problemi della Sicilia”.

“Questo governo – ha aggiunto Antonello Cracolici, deputato del Pd – non merita rispetto perché non rispetta l’istituzione più sacra della Sicilia, il suo parlamento. Sono indignato dell’assenza del presidente Schifani in aula, pretendiamo che venga a dire cosa intende fare per le emergenze. Non possiamo aspettare l’ennesimo fuoco per capire che questa è una terra di incapaci e di gente che non ha cognizione del governo delle cose”. Nel frattempo una protesta andava in scena fuori da Palazzo d’Orleans, dove erano radunate centinaia di persone, tra cui l’esponente dem Sergio Lima, per manifestare “contro la sciatteria, la mancanza di strategie, le carenze del sistema di prevenzione e spegnimento degli incendi. Schifani invece di fuggire venga qui a spiegare i suoi fallimenti e a dirci cosa intende fare”.

Critico anche Giuseppe Lombardo di Sud chiama Nord: “Sostiene che il rispetto e il confronto con il Parlamento siciliano siano i principi non negoziabili del suo governo, ma poi disattende quello che dice e ancora una volta devo prendere atto che il presidente Renato Schifani non si è presentato in aula per parlare con noi deputati regionali”. Oggi “doveva presentarsi in aula per il dibattito sulle emergenze in atto in Sicilia e soprattutto per parlare degli incendi della settimana scorsa, e invece – sottolinea Lombardo- per l’ennesima volta ha trovato una scusa, esattamente come è accaduto in occasione della Commissione con la SAC. Tutte le motivazioni sono utili pur di non confrontarsi con il Parlamento e rendere conto del disastro della sua azione amministrativa”.

L’on. Ciminnisi, a nome del gruppo del M5s, ha chiesto inoltre l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare che faccia luce sulle numerosissime falle del sistema di prevenzione e contrasto agli incendi che sistematicamente devastano pezzi della Sicilia, come avvenuto nei giorni scorsi, quando i roghi, da un capo all’altro dell’isola, hanno causato morti, mandato in fumo vastissime aree di macchia mediterranea, bruciato case e interessato aree urbane, assi viari e siti culturali, nonché la discarica di Bellolampo nel Palermitano.

“Vogliamo vederci chiaro – dice Ciminnisi – e, soprattutto, devono vederci chiaro i siciliani che sono stati pesantemente danneggiati o minacciati dai roghi. Se non si inverte la rotta sulla prevenzione, si continuerà a fare una tragica conta dei danni e a stilare pesantissimi bollettini del disastro. Tra l’altro se si continua a rimanere inerti o quasi, limitandosi a inutili lacrime di coccodrillo, davanti ad inestimabili danni, a breve rischiamo di avere ben poco da difendere. Il governo non può più sottrarsi al tema della prevenzione, come non può continuare a sottrarsi al confronto col Parlamento e chiediamo che anche il presidente Galvagno si faccia garante di un confronto che chiediamo da tempo e che ancora non c’è, visto che Schifani, anziché presentarsi in aula, ha inviato una lettera per comunicare con i deputati. Per questo, per costringere il governo a risponderci, ho presentato anche una corposa interrogazione sul piano per la difesa della vegetazione dagli incendi boschivi”.

Paolo Cesareo :

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