Le convenienze del mare

Della flotta della Grimaldi Lines, che conta su 130 navi, 101 saranno dotate di un sistema di depurazione dei gas di scarico

Nei corridoi del maestoso RG Hotel dei Giardini Naxos, scelto per celebrare il 23° appuntamento della Euromed Convention – From Land to Sea, circola imperioso il nome della piccola Greta. L’evento organizzato da Grimaldi Group, leader mondiale nel trasporto short-sea, quest’anno ha un filo conduttore: la sostenibilità ambientale. E cade in un periodo di profonda importanza per le sorti dell’ambiente, a poche settimane dalla conferenza sul clima di Parigi e dal vertice dei grandi della Terra, il G7, a Biarritz. Due appuntamenti che hanno restituito alla realtà un grido d’allarme che da qualche mese trova eco grazie alle performance della piccola Thunberg, la sedici anni che per arrivare negli States sceglie la barca a vela e non inquina. Ma cosa c’entra il mondo del business, rappresentato da circa 700 top player del mondo della finanza, dei trasporti, della logistica e della portualità con la salute dell’ambiente? C’entra, eccome.

La performance ambientale, assieme a quella economica e sociale, rientra fra le missioni di Grimaldi Group per creare valore condiviso: è fondamentale ridurre l’impianto ambientale delle nostre attività contribuendo alla salvaguardia del pianeta, si legge sugli appunti distribuiti alla stampa. Nel suo discorso di apertura, l’Amministratore Delegato Emanuele Grimaldi ha confermato che il presente del Gruppo Grimaldi è green e che il futuro lo sarà sempre più, con l’obiettivo di navigare e trasportare merci e passeggeri a zero emissioni. Priorità immediata è l’adeguamento alla nuova normativa IMO 2020 sulle emissioni, destinata a cambiare il mondo dello shipping e dei trasporti a livello globale: a partire dal 1 gennaio 2020, il contenuto di zolfo nelle emissioni delle navi non dovrà superare lo 0,5%. Per questo motivo 101 unità della flotta Grimaldi, su 130 totali, saranno presto dotate di un sistema di depurazione dei gas di scarico, mentre le restanti navi verranno alimentate con carburante pulito.

Una rivoluzione in piena regola del sistema dei trasporti. Ma i fatti restano sempre imbrigliati nella ragnatela dei luoghi comuni o, come negli ultimi mesi, nelle intuizioni e nei personaggi che fanno notizia e il cui grido d’allarme, possibilmente è già stato raccolto altrove. Oltre a parlare di sostenibilità ambientale, nella Tindary Plenary Room si affronta anche un altro tema: quello della continuità territoriale per le grandi isole. Roba di cui si discute tantissimo in ambito aeroportuale, ma presente anche nel settore marittimo (anche se in maniera diversa).

Guido Grimaldi, figlio di Emanuele e presidente di Alis presenta un affresco dei temi del panel di discussione: “Assieme alla sostenibilità ambientale, quello della continuità territoriale è un tema che merita rispetto. E che noi di Alis abbiamo messo in agenda non da oggi. E’ fondamentale per Sicilia e Sardegna, che sono le nostre Isole ma anche tra le più grandi del Mediterraneo, un programma politico-istituzionale di continuità territoriale che permetta di in maniera efficiente di collegare tutte le merci che partono dall’Italia verso le Isole. Questo non deve avvenire attraverso i contributi – quelli che vengono erogati oggi sono motivo di distorsione della concorrenza – ma con l’utilizzo del cosiddetto “modello spagnolo”, ossia che i contributi vengano erogati direttamente ai cittadini siciliani e sardi, affinché siano loro a decidere con quale compagnia viaggiare”.

Non è soltanto il cognome a legare Grimaldi Group ad Alis (acronimo di associazione logistica dell’intermodalità sostenibile). Ma anche le mission: “Siamo la più grande associazione italiana del trasporto e della logistica che mette a sistema – per la prima volta – tutta la galassia del trasporto: da agenzie a spedizionieri, passando per le compagnie di trasporto ferroviarie, marittime, autostradali e logistiche. Racchiudiamo l’essenza del trasporto e le istanze dei nostri imprenditori e lavoratori. Quello che abbiamo in comune con Grimaldi Group è credere nella sostenibilità. Il clima e l’ambiente sono inseriti al primo punto della nostra agenda associativa. Solo nel 2019, grazie ai nostri associati, abbiamo ridotto le emissioni di Co2 di 2 milioni e 200 mila. I numeri parlano da sé e ci aiuteranno a fare meglio”.

E i numeri più intriganti sono quelli che misurano il fatturato aggregato di Alis: 23 miliardi di euro. L’associazione riunisce 1.510 imprese associate, 165 mila lavoratori diretti e indiretti, oltre 110 mila mezzi, più di 140 mila collegamenti marittimi annuali e 60.500 collegamenti ferroviari (per 120 linee). Fra le aree intervento individuate dal board, oltre alla riduzione di Co2 e alla continuità territoriale con le grandi isole, ci sono anche l’internazionalizzazione dell’azienda e lo sviluppo del Mezzogiorno: “Se non si riduce il gap fra nord e sud, avremo sempre un problema – conclude Guido Grimaldi. Il Sud non è a traino del Sud, ma deve diventare la locomotiva. L’Italia deve ripartire dal Mezzogiorno ed è giusto che si adottino tutte le politiche per rilanciarlo”. Tra le proposte di Alis c’è la sburocratizzazione e digitalizzazione del trasporto e l’adozione di misure incentivanti e durevoli nel tempo a favore dell’intermodalità: “Grazie a questa riusciamo a togliere dalla strade italiane 2 milioni 700 mila camion ogni anno”.

Molti di essi finiscono sulle navi della Grimaldi Group, che ha da poco presentato la nuova Cruise a Civitavecchia (l’età media delle imbarcazioni è di 13 anni). Si occupa di trasporto merci, ma anche passeggeri, e tocca 140 porti in circa 50 paesi del Mondo. La sua sede è a Napoli. Il gruppo, nel 2018, ha prodotto una ricchezza economica pari a 3 miliardi di euro (+ 100 milioni rispetto a un anno prima). Tale valore è stato redistribuito per l’80% tra fornitori, dipendenti, finanziatori, pubblica amministrazione e comunità sociale. In termini di sostenibilità, invece, ha sviluppato l’innovativo progetto “Zero emission in port”, al fine di permettere alle navi di operare le soste in porto senza motori ausiliari in movimento e dunque senza emissioni nocive da parte di questi ultimi.

Nel corso di una lunga conferenza stampa coi media l’ad Emanuele Grimaldi ha ribadito alcuni concetti chiave: che la concorrenza, come la guerra commerciale minacciata da Trump, non gli fanno paura; che l’obiettivo del gruppo è adeguarsi a un momento di incertezza, specie per il mercato dell’automobile, in cui la transizione verso l’auto elettrica porta allo stop dei consumi. Ed è chiaro che il trasporto delle automobili è uno dei settori più prolifici per la compagnia. Grimaldi ha anche annunciato nuovi impegni in Grecia (“Noi i capitali li abbiamo, ma in quel Paese abbiamo già investito 400 milioni di euro”) e ridato forza al tema della sicurezza, oltre a quello della sostenibilità: “Si aumenta la sicurezza a bordo delle navi aumentando i controlli e dichiarando i trasporti pericolosi. E attraverso il divieto del camping a bordo: la gente che non va al ristorante preferisce cucinare sul camper, e questo è un elemento di rischio”.

A proposito della Sicilia, e di eventuali investimenti futuri, Grimaldi ha spiegato che “noi il servizio per la Sicilia orientale l’abbiamo inventato. Prima andavano tutti a Palermo. Ora migliaia di camion arrivano a Catania. Non siamo alla ricerca di linee assistite (riferendosi agli aiuti di Stato), ma riteniamo che non si possa assistere uno che faccia concorrenza a un altro. Sono cose che in un mondo normale non esistono. Dobbiamo smetterla con la teoria degli amici degli amici”. Non si parla dei rapporti con la politica siciliana, ma dei volumi di traffico delle tre tratte: la Livorno-Palermo, garantita tre volte a settimana, la Salerno-Palermo (due) e la Catania-Salerno (tutti i giorni tranne la domenica. “Il volume dei passeggeri non è molto elevato perché si tratta di viaggi abbastanza lunghi. Con le merci superiamo di gran lunga il 50% di quelle trasportate, anche se abbiamo quattro o cinque concorrenti via mare. Invece, sono abbastanza sorpreso nel leggere che l’altro 50% passa ancora dallo Stretto e arriva poi in tutta Italia”. Questo vuol dire camion, vuol dire inquinamento. Grimaldi Lines, con le emissioni zero, ha scelto di seguire un’altra rotta. Sono le vie del mare.

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