Dicendo quello che sto per dire so perfettamente – perfettissimamente, stavo per scrivere – che finirò nella lista di proscrizione stilata con puntiglio prefettizio dal reverendissimo padre Inquisitore della molto autorevole Confraternita della Trattativa. Ma non posso esimermi. Nonostante le intimazioni speditemi con sigillo e cera lacca dal priore del Sant’Uffizio sono stato, resto e sarò sempre un garantista. Perinde ac cadaver. Tutto ciò premesso, andiamo alla confessione. In tre notti bianche ho letto le laudatissime motivazioni della Corte d’Assise di Palermo e sono arrivato alla conclusione che la sentenza sottoscritta dal presidente Alfredo Montalto più che rendere onore al sacrificio di Paolo Borsellino, assassinato in via D’Amelio con gli uomini della scorta, renda omaggio alle teorie di Salvatore Borsellino, il santissimo fratello predicatore.