Da Palermo a Catania, da Ragusa a Trapani, da Siracusa ad Agrigento. Non c’è una città siciliana che non si trovi in coda alla classifica stilata dal Sole 24 Ore, in collaborazione con Legambiente, dopo avere misurato l’efficienza e la sostenibilità dei trasporti, del traffico automobilistico, della raccolta dei rifiuti. Un disastro. Una vergogna. Che la dice lunga su certi sindaci che da tempo si spacciano per stregoni capaci, grazie alla loro bravura e al loro carisma, di salvare i cittadini da tutti i mali del mondo e della politica. Un bluff, evidentemente. Prendete Leoluca Orlando, sindaco di Palermo da quasi trent’anni. Crede, fortissimamente crede che il suo compito si esaurisca nelle passerelle che gli concede amorevolmente il Teatro Massimo. O in una danza pacchiana con gli extracomunitari. E che la città non abbia bisogno di nient’altro. Mentre sprofonda.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Le città invivibili hanno tutte un padre
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