Le cause dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo sembrano una questione di famiglia. Negli incarichi legali affidati all’esterno dal manager Walter Messina, compaiono alcuni nomi noti. Sempre i soliti. Fra l’altro riconducibili ad Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà Bellissima all’Assemblea regionale. Un paio riguardano il fratello Gianfranco, che lo scorso gennaio aveva accettato un incarico di oltre 5 mila euro per patrocinare un processo dal valore stimato in 147 mila euro. Ma lo stesso Gianfranco Aricò, un paio di settimane fa, ha scelto di rinunciare a una causa potenzialmente molto più ricca, da dieci milioni. Il compenso del legale si sarebbe aggirato sulle 32 mila euro e l’azienda sanitaria, per risolvere la questione, avrebbe speso poco meno di 50 mila. Ma Aricò ha rifiutato non appena la notizia stava diventando di dominio pubblico, sottraendo l’azienda a facili speculazioni. Del pool di legali a cui Villa Sofia può attingere per l’assegnazione di incarichi legali (ce ne sono un’ottantina iscritti a un albo), fa parte anche l’avvocato Chiara Leone. Moglie di Gianfranco Aricò e cognata del politico Alessandro. Ha ricevuto un affidamento. Ma chi viaggia a vele spiegate, come riportato da Live Sicilia, è Cristiano Pagano. Che non risulta essere familiare degli Aricò, ma è il presidente dell’associazione privata Concilium, una società che propone mediazioni in alternativa ai processi, di cui è socio Gianfranco Aricò. Pagano ha portato a casa quattro incarichi in tempi ravvicinati: il primo, ad aprile, da 7.490 euro di compenso; l’ultimo il 4 ottobre (porterà nelle sue tasche 6.813 euro).