Se sei figa è tutto molto più semplice. Ora, dopo una considerazione del genere potrei essere facilmente tacciato di essere sessista maschilista sciovinista e chissà quante altre cose che finiscono con ista. Non lo sono affatto e non intendo certo cadere nel luogo comune che vuole per le donne belle e affascinanti una carriera facile e veloce rispetto alle colleghe racchie. Un luogo comune e nient’altro, senza dubbio.
Parlavo dei social, delle donne sui social. I fiumi di inchiostro sulla società basata sull’immagine, sul narcisismo che ha trovato il proprio sfogo sul palcoscenico della piazza virtuale, sulla necessità di piacere e sentirsi desiderati sono già stati abbondantemente versati. Poco, invece – forse proprio per il timore di essere travolti da “ista” – si è scritto sulla donna che sui social tende a mostrarsi figa, ad apparire figa. Insomma, dopo tante parole su stereotipi e pregiudizi, sull’identità della donna in quanto tale, con l’avvento dei social la donna ha rinnegato qualche battaglia del passato e ha cominciato ad avvertire la necessità di associare alla parola l’immagine. Certo, sicuramente non con il solo mero scopo di attirare l’attenzione più con l’immagine che con la parola.
No, la donna è stata sempre alla ricerca della perfezione, tende a completarsi, a non tralasciare un aspetto rispetto a un altro, consapevole di essere al centro del mondo reale. Figuriamoci se non si prendeva pure quello virtuale. E se prima non avvertiva la frenesia di dover coniugare la parola all’immagine, oggi i social le impongono di curarla quell’immagine e mostrarsi attraenti con il corpo e con la mente. Nell’impietoso mondo dei social, infatti, una cosa non basta. Devi necessariamente averle entrambe. Ecco perché per una donna figa è più semplice essere influenti. Con foto di gattini e tramonti viene assai più difficile.