Ha tolto a Salvini il centrodestra, i migranti, il Viminale e ora anche la maglia da indagato, wanted. Meloni sogna altri 40 avvisi di garanzia e li moltiplica per cento, li mangia come Popeye, Braccio di Ferro, mangia lo spinacio. Gianni Cuperlo: “Le hanno fatto un dono”. Il ministro di FdI, Ciriani: “Un vantaggio? Non lo posso dire, ma pensare”. Clemente Mastella: “Anche i non meloniani diventeranno meloniani”. Edoardo Rixi, viceministro della Lega: “Una lettera di San Valentino con anticipo. E’ un’indagine assurda”. La Procura di Roma ha inventato il Peculatellum, l’indagine per peculato come premio di maggioranza: trenta per cento di consensi più dieci di solidarietà, degli italiani, a Meloni.
Indagata insieme a Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, e Alfredo Mantovano, il suo Poldo, il miglior amico di Braccio di Ferro, Meloni sente aria da quaranta per cento. Il primo a dare i numeri è Nello Musumeci, “Avanti così, e arriviamo al quaranta per cento”, e alla Camera, Francesco Filini, che è il vice Fazzolari, il dritto che pensa acuto, aggiunge: “E’ una mossa maldestra della procura. Le parole più interessanti le ha pronunciate l’Unione Camere Penali quando nota che sarà solo un’ulteriore tensione e di conflitto fra politica e magistratura”. Torna il 1994 ma senza la grandezza del 1994, le cravatte di Berlusconi, la voglia di vivere di quegli anni, lo scoop del Corriere, i fondi di Claudio Magris. Paolo Emilio Russo che è stato l’ultimo portavoce del Cavaliere, oggi deputato di Forza Italia, dice che “è oggettivamente un capolavoro di comunicazione. La notizia data direttamente da Meloni, con un video diffuso sui propri profili social. I giornali spiazzati, il flusso delle notizie abilmente veicolato”. Alessandro Sorte, coordinatore di Forza Italia in Lombardia, scherzando, ha nel cuore il tempo irripetibile, “quando gli avvisi di garanzia arrivavano solo al nostro Silvio, leone che combatteva. Tajani non ne ha neppure uno”.
La procura di Roma non ci ha pensato ma è la prima indagine a un premier senza drammaticità, sofferenza, ma con i pasticcini sul tavolo, i coriandoli al muro di Chigi, l’avviso come la spazzola del barbiere che ha già fatto dimenticare Santanchè, La Russa, l’Albania, le spiate, la Tripolitania di Almasri. Dopo l’avviso a Meloni salta la strana informativa a quattro mani, Nordio-Piantedosi, sul libico scarcerato, che è la ragione dell’indagine della procura guidata da Lo Voi che non è affatto una toga rossa. Cuperlo ricorda che il procuratore di Roma è più vicino alla corrente di destra, la corrente storicamente casa del sottosegretario Mantovano e che quest’indagine “sembra un fogliettone risorgimentale”. C’è la sorella di Meloni, Arianna, che dice ‘avanti, sorella mia’, la premier che si presenta in video per comunicare la ‘notizia è questa’. Continua su ilfoglio.it