Nei giorni di Manifesta, lontano (ma neanche troppo) dagli occhi indiscreti dei visitatori dell’arte, Palermo espone il cartello dei lavori in corso. In città si contano duecento cantieri, più o meno imponenti. E il suono ripetuto dei clacson, l’impazienza degli automobilisti, la speranza di chi usa il trasporto pubblico di non rimanere bloccato. Duecento cantieri, fra grandi opere e piccoli interventi.
A ponte Corleone, su viale Regione Siciliana, i lavori di manutenzione andranno avanti per circa un mese. Di notte, per ridurre i disagi. L’anello ferroviario e il collettore fognario hanno paralizzato il cuore della città. Piazza Castelnuovo è una trincea, la mobilità è stata modificata in via Dante, ma anche in via Roma (fra via Cavour e via Guardione) a causa degli scavi che durano da aprile. Le transenne tengono a bada gli avventori di via Amari e via Crispi. Anche il passante ferroviario, con quattro cantieri al seguito, squarcia la serenità dei palermitani.
In questa prima metà dell’anno sono state emesse 378 ordinanze di autorizzazione dei lavori, nel 2017 furono in totale 475. E, stando a Repubblica, sarebbero pronti altri 120 pareri che nel giro di poche settimane potrebbero diventare ordinanze, e avanti così. Non solo mega opere, ma anche gli scavi per il posizionamento della banda ultra larga, per il potenziamento della rete elettrica, per gli allacci telefonici. Un caos – per niente calmo – che ha portato il presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando, a chiedere la sospensione della ZTL in centro. L’Amministrazione, al momento, non raccoglie l’invito.