Fino a quando parla del caro voli e attacca Ryanair o quella malandata compagnia di bandiera che si chiama Ita Airways lo lasciano fare. Fino a quando insegue, con Salvini, il sogno felliniano del Ponte sullo Stretto, nihil obstat: porte aperte alle fantasie, alle speranze, alle illusioni. Ma quando Renato Schifani crede di potere mettere le mani su materie delicate ecco che gli arriva, puntuale, la Voce del Padrone. E’ successo per l’assegnazione degli assessorati: lui, il presidente della Regione, non li voleva, ma Fratelli d’Italia gli ha imposto sia Francesco Scarpinato che Elena Pagana. E’ successo per gli scandali del Turismo, per i quali è arrivato l’ordine di silenziare, coprire, ubbidire. Ed è successo per il fotovoltaico: il governatore voleva revocare le autorizzazioni ma il ministro Urso lo ha subito riportato sulla retta via. Sulla via dei padroni.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’autonomia vigilata di Palazzo d’Orleans
renato schifani
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