Un curriculum di tutto rispetto, e un epilogo alquanto singolare: il magistrato palermitano in quiescenza, Giovanni Ilarda, sarà il nuovo liquidatore del Consorzio Asi Sicilia orientale. Dopo l’esperienza da procuratore generale di Trento e di ispettore generale al Ministero della Giustizia, oltre che di assessore alla presidenza nel governo Lombardo, Ilarda si dedicherà alla liquidazione di un vecchio “carrozzone” che l’Irsap, nato dall’esigenza di consegnare un respiro nuovo alle realtà produttive dell’Isola, avrebbe dovuto archiviare da tempo.
Invece no. Il Consorzio Asi torna alla ribalta grazie a Ilarda (fin qui, più che a liquidarlo è riuscito a resuscitarlo). Il quale, da membro dell’esecutivo, combatteva l’assenteismo e le strutture pachidermiche della Regione, imponendo una cura dimagrante per tutto. Forse sì: è l’uomo giusto al momento giusto. Anche se trattandosi di una nomina esterna, la proposta dell’assessore Tamajo dovrà passare al vaglio della commissione Affari istituzionali dell’Ars. Eppure Ilarda è idealmente sul trono. A impartire direttive. Protagonista attivo dell’azione di un governo che – si è appreso l’altro giorno in aula – si batterà per accorpare le partecipate inutili e completare le liquidazioni degli enti già in via di dismissione. Alcune pratiche sono aperte da venticinque anni, quando Ilarda era all’apice del suo impegno in magistratura.
Un altro pensionato si aggiunge alla lista di Schifani, che nei giorni del suo insediamento aveva pensato a una task force composta da magistrati e forze dell’ordine in quiescenza per vigilare sulla spesa dei fondi del Pnrr (da sempre a rischio infitrazioni): poi c’ha messo a capo Maria Mattarella, attuale segretaria generale di Palazzo d’Orleans. Il presidente della Regione, comunque, punta sull’usato sicuro come cifra distintiva della sua amministrazione. Basti pensare alla scelta del capo di gabinetto: Salvatore Sammartano, 68 anni, ex ragioniere generale, dirigente dell’amministrazione in quiescenza. Fu dirigente generale alla Salute e persino assessore alla provincia di Palermo.
Ora è l’ombra di Schifani, che alla Sanità – dopo un’attenta scrematura – ha piazzato un’altra pensionata doc: la dottoressa Giovanna Volo, che non s’era mai occupata di politica se non in maniera tangente, cioè nella governance di ospedali e aziende sanitarie. E’ diventata assessore alla Salute e promotrice del cambiamento: l’obiettivo è sottrarre la sanità al controllo della politica (anche se Razza dice già di averlo fatto), ma anche ridurre le liste d’attesa e incentivare la sinergia coi privati. Un giorno la chiameranno “la rivoluzione degli ex”.