La descrizione della Favorita di Palermo, sede di Italia-Macedonia, è da impallidire. Secondo Fabrizio Rondone, del Corriere della Sera, è nel problema stadi che risiede uno dei motivi del fallimento del nostro calcio e della nostra Nazionale. “Alla fine il cittì Mancini (fragile, stordito, un pianto imminente) e il presidente Gravina (barcollante, maschera di rughe profonde, la voce afona) vengono condotti in una stanza che dovrebbe essere la sala stampa – descrive Rondone -: pareti con la carta strappata, tanfo di chiuso, neon ingrigiti, steward che fumano, un vigile urbano che mangia il suo trancio di sfincione, mascherine abbassate, bottigliette rovesciate, sedie sbilenche come nemmeno in una sala giochi di Bogotà. Questo è lo stadio della quinta città italiana. Questo è il nostro calcio. E allora no, non ce li meritiamo nemmeno stavolta i Mondiali . Ma non solo perché, a ripensarci, forse Pellegrini e Tonali e magari Scamacca avrebbero potuto giocare dall’inizio. È la nostra idea di pallone che è vecchia, malata, in agonia”.