L’Ars fa a pezzi il collegato di Armao

Il governo Musumeci non regge alla prova del voto segreto. Due articoli del “collegato”, ridiscusso ieri dopo la sospensione di giovedì scorso, sono stati bocciati. Ma stavolta, a differenza del passato, nel mirino è finito il voto elettronico, anziché i (probabili) franchi tiratori. La prima disfatta per Armao e soci è arrivata sull’articolo 8, che prevedeva uno stanziamento da 10 milioni a favore di Ast per far fruire di biglietti gratis militari, rappresentanti delle forze dell’ordine, disabili, studenti e anziani: richiesto da Cappello (M5S), il voto segreto ha fatto cadere per la prima volta il governo con 27 contrari e 26 favorevoli. Poco dopo, sull’articolo 9 (una proposta di convenzione da 15 mila euro per avvalersi di esperti sul tema dei rifiuti), il patatrac si è ripetuto: 25 voti contrari e maggioranza al tappeto. Con un giallo in coda: fra gli onorevoli che avrebbero votato a favore – ma il voto non sarebbe stato registrato – c’era pure l’assessore Lagalla, oltre a Caronia, Catalfamo, Figuccia e Galluzzo. Sistema in tilt? E’ quello che ha cercato di far credere l’assessore Cordaro: “Le due votazioni sono oggettivamente risultate falsate. Per questo – ha detto rivolgendosi alla presidenza – le richiedo di ripetere i voti, non prima di avere valutato la corretta funzionalità del sistema”. Roberto di Mauro, che in assenza di Miccichè presiedeva la seduta, ne ha preso atto e sospeso i lavori fra le proteste dell’opposizione. Problema elettronico o problema politico?

Paolo Cesareo :

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