E’ entrata in guerra l’ammiraglia Mediaset con una potenza di fuoco pari a tre reti televisive. Sono scese in mare, armate fino ai denti, le caravelle di Angelucci: Il Giornale, Libero, il Tempo. Si è mobilitato il Consiglio supremo dei guardiani della rivoluzione, con in testa Nicola Porro e Paolo Del Debbio. Sono stati richiamati in servizio i manganellatori e i picchiatori più violenti, più trucidi e più ributtanti. Ed è stato convocato pure lo squadrone degli allarmisti, uomini altamente specializzati nel lanciare i sospetti di un complotto: gli stessi che avevano avvertito il popolo di una inchiesta che le forze del male stavano per aprire su Arianna. L’armata aveva un bersaglio preciso: annientare la pompeiana che, con le sue piccanti rivelazioni, stava per crocifiggere il bombolo della cultura. Ma ha vinto la pompeiana. E l’Armata Brancameloni ha perso.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’Armata Brancameloni ha perso la guerra
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