Mi sa che l’immagine del Brancaleone di Sicilia non può essere appioppata solo a Renato Schifani, il presidente dei rancori e delle inconcludenze. Della compagnia fanno parte anche alcuni assessori. C’è Giovanna Volo: in tre mesi è riuscita a diventare il il simbolo del disastro Sanità. Poi c’è Elvira Amata: avrebbe potuto sbloccare l’ingorgo burocratico che affligge gli albergatori alla ricerca di un codice, il Cir, rilasciato dagli enti locali; avrebbe potuto avviare una riforma del Turismo, settore strategico per l’economia dell’isola. Invece si è limitata, fino a questo momento, a finanziare due faraoniche presenze – e vai con i milioni – alla Bit di Milano e a quella di Berlino. E c’è pure, va da sé, il maresciallo Scarpinato relegato, dopo il garbuglio su Cannes, ai Beni Culturali. E’ messo che studia la difficile materia e non ha toccato palla. Allegria.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’allegra confraterinta dei Brancaleoni di Sicilia
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