Alle accuse di aver diffuso sondaggi fuori dal periodo consentito, pronunciate da Giusto Catania, risponde lo staff comunicazione di Lagalla: “Nessun dato è stato diffuso dopo la data del blackout previsto dalla legge. Da Catania l’ennesima occasione persa per non inquinare questa campagna elettorale”. Intervenendo a un forum Ansa, Lagalla è tornato a parlare di questione morale: “I voti dei mafiosi da qualunque parte vengano non li vogliamo, chi proporrà scorciatoie o passi scellerati sarà accompagnato in Procura, come ho sempre fatto da Rettore e da ex assessore alla Sanità e poi alla Formazione”. “Quello di Dell’Utri – ha ribadito l’ex rettore – è stato un intervento non richiesto, dovuto al dibattito interno a Forza Italia, che io ho subìto. Quanto a Cuffaro, esiste una lista con persone degne e verificate che si stanno impegnando; da Cuffaro non ho avuto condizionamenti quando ero suo assessore alla Sanità, figuriamoci adesso. E’ doloroso che alcune persone che mi hanno conosciuto in questi anni mi abbiano attaccato, spero lo abbiano fatto in buona fede”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Lagalla si difende: “Inquina la campagna”
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