Non è cambiato praticamente nulla da quando l’assessore Roberto D’Agostino, a metà luglio, si è dimesso dopo gli attacchi del sindaco, che lo implorava a cambiare passo. Quaranta giorni dopo, al cimitero dei Rotoli di Palermo, ci sono ancora 494 bare in attesa di degna sepoltura. Mentre due milioni di euro – è il calcolo di Repubblica – si sono perduti, bruciati, nei meandri di una storia raccapricciante, che oltre a mettere in evidenza le pecche ataviche dell’amministrazione comunale, è un’offesa alla dignità dei vivi (le famiglie) e dei morti.
Il piano di Orlando, che aveva preso la situazione di petto, era liberare dodici loculi al giorno e rimpiazzarli con altrettante bare in deposito. Ma negli ultimi giorni, complici le ferie di metà agosto, si è inceppato tutto. I dipendenti comunali non danno indicazioni agli operai della Reset, e ci sono 40 loculi ancora vuoti. Ieri il “professore” ha convocato una riunione a Palazzo delle Aquile e inaugurato la caccia alle streghe: di chi è veramente la colpa? Ma il capitolo più disarmante riguarda gli sprechi: anche il forno crematorio dei Rotoli è guasto e le determinazioni di spesa firmate dal sindaco negli ultimi mesi sono decine. Di recente, sono stati prelevati anche 220 mila dal fondo di riserva per l’acquisto di un altro impianto. Nel frattempo il Comune aveva promesso ai parenti delle vittime di poter cremare i defunti nei forni di Messina e Cosenza, ma nessun accordo – che prevede un prezzo forfeittario per trasporto e cremazione – è stato raggiunto. Le trenta famiglie in lista d’attesa rischiano di dover sborsare il denaro e sperare in un successivo rimborso da parte degli uffici.
Anche per quanto riguarda le nicchie, però, le ipotesi prospettate da Orlando sono tutte costosissime. Si parla, infatti, dell’acquisto di 800 loculi fuori terra (i primi 180 sono costati 150 mila euro), da piazzare ai Cappuccini, al camposanto di Ciaculli (ancora in progettazione) e nei terreni confiscati. Veri e propri cimiteri itineranti. Un milione è già andato via per l’acquisto di 950 loculi interrati: ma a causa del terreno impervio e delle strettoie ne sono stati montati appena un terzo. Un dramma.