Undici social card di altrettanti agrigentini ritenuti illegittimi percettori del reddito di cittadinanza sono state sequestrate. A procedere è stata la Guardia di finanza, su delega del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e del sostituto Gloria Andreoli. Gli inquirenti hanno accertato che gli indagati, tutti con precedenti per reati legati alla criminalità organizzata di tipo mafioso e colpiti da misure cautelari personali, avevano avanzato ed ottenuto, senza averne titolo, istanza per ottenere il reddito di cittadinanza. Tutte queste persone sono state, inoltre, segnalate all’Inps, che ha fornito una preziosa collaborazione, per la revoca dell’erogazione del contributo illecitamente riscosso. Secondo una prima stima, il danno già accertato per le casse pubbliche sarebbe di 300.000 euro.
Paolo Mandarà
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La truffa col reddito di cittadinanza
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