La triplice sfida per l’Occidente: energia, migranti, terrorismo

In termini diretti non c’è alcuna connessione tra ciò che sta accadendo in Israele e in Ucraina, nel senso che non c’è Putin dietro l’attacco di Hamas. Del resto, Israele si è mossa in modo particolarmente prudente in questo lungo anno di guerra in Ucraina. Pur schierandosi per il sostegno a Kiev ha evitato di mandare armi, con un occhio alle comunità ebraiche in Siria. Però, pur non essendoci un rapporto diretto, le due vicende si incrociano, determinando uno scenario inedito: se la guerra del Kippur ebbe riflessi internazionali enormi, a partire dalla crisi petrolifera (ricordate in Italia le targhe alterne), questa vicenda si aggiunge a una guerra nel cuore dell’Europa. Destabilizzando un mondo già sufficientemente destabilizzato. Continua su Huffington Post

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