La Lega si frantuma attorno ai vezzi giovanili di Alberto Samonà, il neo assessore ai Beni culturali. Che fosse un uomo “orgogliosamente” di destra è stato lui stesso rivelarlo, in più interviste. Ma che lo fosse a tal punto da dedicare una poesia alle SS, le squadre della morte di Adolf Hitler, è diventato un peso insostenibile per i suoi stessi compagni di partito. Soprattutto per coloro che fino all’altro ieri sembravano a un passo dal salutare il Carroccio e approdare al centro, come nel caso della deputata regionale (e consigliera comunale di Palermo), Marianna Caronia. Che adesso ne reclama le dimissioni. Tutto è cominciato da un articolo del Fatto Quotidiano, che stamattina ha ripescato una poesia scritta da Samonà nel 2001 e inserita in un libricino intitolato “Le colonne dell’eterno presente”. “Guerrieri della luce generati da padre antico e dalla madre terra. Nel sacrificio dell’ultima Thule. Monaci dell’onore”: sono questi i versi incriminati che inneggiano alle SS, le squadre della morte di Adolf Hitler.
L’assessore, che non ha mai rinnegato le proprie radici di uomo di destra, si è giustificato sui social: “Leggo un articolo su “Il Fatto Quotidiano” di oggi che mi dipinge come una sorta di pericoloso post-nazista dei miei anni giovanili. Premesso che il nazismo è stato un orrore della storia e va condannato senza appello, è fin troppo facile inventare “scoop” quando non vi è alcuno “scoop”. Nell’articolo – puntualizza Samonà – si fa riferimento a un libro di poesie pubblicato circa vent’anni fa, nel quale avevo inserito, a mo’ di elenco, una carrellata di esempi che in varie epoche storiche avevano rappresentato espressioni diverse di riferimenti storici legati a tematiche esoteriche o metafisiche. Un libro, peraltro, che non aveva niente a che vedere con la politica. Fra questi esempi ce n’era uno sul cosiddetto “nazismo esoterico”. Nello stesso testo – aggiunge Samonà – vi erano poesie che parlavano di Islam, del mago britannico Aleister Crowley, di spiritualità “New Age” anni settanta, di paganesimo antico, di magia, del mistico francese Louis de Saint Martin e di altri svariati esempi. Nell’articolo odierno, invece, si decontestualizza, facendo sembrare ciò che non è, dando l’impressione di simpatie politiche del sottoscritto che non esistono”. Dopo aver elencato un paio di esempi a suffragio delle sue buone intenzioni, l’assessore spiega che “c’è chi prova ad aggrapparsi a tutto pur di delegittimare l’azione che sto svolgendo quale assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Che pena…”.
Ma anche dal suo partito, la Lega, ne chiedono la testa. L’intervento più duro è quello della deputata Marianna Caronia: “Attendo da qualche ora che sugli organi di stampa venga pubblicata una smentita di quanto riportato da un quotidiano nazionale circa un “inno” alle SS da parte dell’assessore Alberto Samonà. Non ho letto né una smentita né una presa di distanze per quello scritto risalente a pochi anni fa, né una parola di scuse alle vittime dello sterminio nazista, di cui i “monaci dell’onore” furono molto più che protagonisti. Questa presa di distanze non è venuta dal diretto interessato – commenta la Caronia -; mi aspetto che venga dalla Lega ai suoi massimi livelli che devono chiarire se quelle parole e i disvalori culturali che promuovono, ancor più gravi perché espressi da un rappresentante istituzionale della Regione, possano passare sotto silenzio. Mi aspetto che la Lega chiarisca, ai suoi massimi livelli, se l’autore di tali abominevoli espressioni ed apprezzamenti possa rimanere al suo posto o se piuttosto non vada velocemente e caldamente invitato a dimettersi. Credo che solo il pronto allontanamento di chi offende la storia e le vittime del nazismo possa valere da dimostrazione della distanza della Lega da queste ideologie”.
Chiaro il richiamo a Salvini, che adesso si trova in una posizione scomoda: oggi è prevista la sua visita in Sicilia. Ad accompagnarlo, per l’appunto, c’è proprio l’assessore Samonà, su cui il segretario della Lega, però, si è già espresso ieri: “A parte il fatto che ha smentito, io guardo alle persone per quello che fanno. I nazisti sono stati dei delinquenti come i comunisti. Per quel che mi riguarda nazismo e comunismo se la giocano a milioni di morti e di vittime e sono una pagina di storia da cancellare. Per quel che riguarda gli studi storici e le poesie ognuno vanta quelli che crede, io agli esponenti della Lega chiedo onestà, concretezza, velocità, semplicità”.
LEGGI L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE SAMONA’
Ma i versi rivelati dal “Fatto”, scuotono la politica siciliana, che non è mai stata troppo generosa rispetto all’approdo di un leghista ai Beni culturali. Il primo affondo è quello di Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia, che a Samonà aveva già contestato l’adesione alla massoneria: “Un giovanotto che scrive versi in onore delle Schutz Staffeln, ovvero le SS, va curato. Il presidente Musumeci, fascista mai pentito, invece se l’è scelto come assessore alla cultura. Lo avevamo scritto due settimane fa e lo ripetiamo: Alberto Samona, massone in sonno ed esegeta mai pentito di Delle Chiaie, va rispedito a casa a studiare la storia. Oppure Musumeci cambi nome all’Assessorato: non più all”identità siciliana’ ma ‘alla difesa della razza’”.
Critiche anche dal Movimento 5 Stelle: “Ex massone, leghista e, a quanto pare ora, pure cantore delle SS di Hitler. Certo, l’assessorato ai Beni culturali e all’identità siciliana non poteva trovare mani peggiori di quelle dell’assessore Samonà cui essere affidato. Se quanto riportato dal Fatto Quotidiano sull’ultimo, contestatissimo, acquisto della giunta di governo regionale dovesse risultare vero, Musumeci avrebbe solo due cose da fare: chiedere innanzitutto scusa alle vittime del nazismo e un secondo dopo rimuovere Samonà. Questa è la classica goccia che fa traboccare il vaso della decenza, già, per la verità, abbondantemente ricolmo”. “Abbiamo avuto – affermano i deputati grillini – il dispiacere di leggere solo i versi riportati dalla testata e tanto ci basta per rimanere sconcertati. Lo stesso ci aspettiamo da Musumeci, visto che persino rappresentanti della Lega all’Ars hanno chiesto ai vertici del partito di Salvini di prendere le distanze dall’assessore. Il resto dovrebbe essere consequenziale: revoca immediata della delega”.