La nave Sea Watch 4, con a bordo 353 migranti, è arrivata a Palermo. Si è completato il trasbordo degli ospiti sulla nave-quarantena Allegra del gruppo Gnv dove, la notte scorsa, erano già stati imbarcati i 181 migranti arrivati con degli autobus da Porto Empedocle, trasferiti da Lampedusa, e il personale della Croce rossa italiana. Su Twitter il comandante della nave ha ringraziato il sindaco Leoluca Orlando per l’accoglienza e l’ospitalità. “Come previsto, tutto si è svolto nella più assoluta sicurezza e tranquillità – ha dichiarato il primo cittadino – a conferma del fatto che la scelta del Governo nazionale è quella più corretta per garantire i diritti e la sicurezza di tutti, a terra e in mare. E’ una soluzione che stronca qualsiasi polemica che è a questo punto fine a sé stessa, a meno che non sia deliberatamente montata per instillare paure e alimentare intolleranza, entrambe certamente non utili per affrontare e risolvere i problemi”.
Oggi il presidente della Regione Musumeci incontra a palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte. Assieme a loro, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello. Il vertice è in programma alle 17, ma il governatore ha già “scaldato” la vigilia pubblicando un video girato dalla task force regionale nell’hotspot di Lampedusa: “Adesso che si fa? Si dice che è realtà virtuale? Purtroppo è dimostrazione di quello che diciamo da tempo – sbotta Musumeci -: i diritti umani vanno praticati, non predicati. Altrimenti è solo retorica. Retorica dell’accoglienza che tante volte diventa business dell’accoglienza. Io non sono disponibile a girarmi dall’altra parte. E della sicurezza sanitaria del territorio io sono e mi sento responsabile”.
Si è trattato del terzo sopralluogo, nei Centri di accoglienza per migranti, della Task force istituita dalla Regione Siciliana per verificare la compatibilità con le norme sanitarie e linee guida Covid delle strutture presenti sull’Isola. Dopo Pozzallo e Ragusa (ex azienda agricola Don Pietro), è stata la volta di Lampedusa, dove l’hotspot, a fronte di un capienza consentita di 192 persone, ospita mediamente più di mille persone. La speciale “commissione” formata con decreto dell’assessore alla Salute Ruggero Razza – coordinata da Cristoforo Pomara e composta da 14 persone, tra docenti universitari e professionisti esperti del settore della sicurezza e della sanità – ha raggiunto la più grande Pelagie. Sull’isola anche gli uomini del dipartimento regionale della Protezione civile, giunti al seguito del dirigente generale Salvo Cocina. La protezione Civile ha affiancato la task force, come nelle altre occasioni, supporto logistico. Le immagini girate all’interno e all’esterno della struttura di contrada Imbriacola testimoniano i gravi problemi igienico-sanitari e di promiscuità che ci sono nell’hotspot.
“Il clima interno al Centro d’accoglienza è abbastanza sereno – afferma l’ingegnere Cocina – ma chiaramente c’è un sovraffollamento causato dai mille ospiti. Sicuramente le condizioni di Pozzallo erano migliori. Lo stress da sovraffollamento è evidente, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare”. Preoccupazione e necessità di agire in fretta nelle parole del professore Cristoforo Pomara. “Abbiamo rilevato urgenze ed emergenze che trasformeremo subito in una relazione da inviare all’assessorato alla Salute per le valutazioni. Da un punto di vista tecnico – continua il professore Pomara – abbiamo messo in essere la metodologia medico-legale. Quindi è stata eseguita l’indagine di sopralluogo per verificare le condizioni dei luoghi, lo stato delle cose e, ovviamente, il team multidisciplinare di cui disponiamo fornirà una valutazione di quelli che sono gli impatti più immediati, ponendo l’accento sulle urgenze e sulle emergenze sanitarie che riguardano la popolazione ospite”.