La strana guerra alle capitanerie

In vista della prima visita ufficiale di Matteo Salvini a Pozzallo, salutata da un gruppo di contestatori vibranti e dal giubilo dei fan che vedono nel leader della Lega un potenziale “salvatore”, il nuovo Ministro dell’Interno sembrava già avere le idee chiare su dove mettere le mani in tema d’immigrazione. Prima di prendere parte alla parata del 2 Giugno, Salvini aveva annunciato la visita in Sicilia che “è la nostra frontiera. Voglio migliorare gli accordi con i Paesi da cui arrivano migliaia di disperati per il bene nostro e loro. Non possiamo permetterci né per loro né per noi di continuare a mantenerne alcune centinaia di migliaia in Italia”.

“Vorrei dare una bella sforbiciata a quei 5 miliardi di euro per l’accoglienza che mi sembrano un po’ troppi” aveva detto il leader della Lega a margine del giuramento. Lanciando un messaggio anche alla Chiesa, con cui evidentemente è troppo presto per creare tensioni: “Con loro ci sono molte più vicinanze che distanze perché l’accoglienza, nei limiti e nelle regole e nelle possibilità, penso sia interesse di tutti”. Il tempo del “chiudiamo i porti” sembra lontanissimo.

Fra l’altro per Salvini non si tratta della prima visita a Pozzallo. Nel 2014 partecipò a una conferenza stampa convocata dal Ministro dell’epoca, Angelino Alfano a palazzo La Pira, sede del Comune. Salvini fece anche una passeggiata in centro per sondare l’umore di alcuni cittadini. Non era la Pozzallo di oggi, ma anche Salvini è cambiato molto. “Faremo in modo che per gli immigrati clandestini si spendano meno soldi e si perda meno tempo – ha confermato comunque nel primo tweet della domenica – Questo business vergognoso in Italia sarà sempre meno conveniente, scafisti e ‘vicescafisti’ sono avvertiti”.

Il segretario della Lega si è accomodato all’interno dell’hotspot da un ingresso secondario. E una volta dentro ha rinforzato il concetto: “Sono stato al Viminale e ho aperto diversi fascicoli. Ho scoperto che in Italia il costo di assistenza per i richiedenti asilo è il più caro d’Europa e i tempi di rilascio delle autorizzazioni i più lenti. L’Europa è lontana e da lì – ha aggiunto – arrivano novità dannose per l’Italia, ci daranno più immigrati. Spagna e Francia lasciano gli oneri a Italia”. “Daremo risposte concrete – ha annunciato il ministro – Limitare gli sbarchi e aumentare le espulsioni significa salvare vite, lo dico semplice così lo capisce anche Saviano. Occorre chiudere il business della malavita sulla gestione migranti. La polizia sta facendo un grandissimo lavoro”.

“Il governo italiano – ha aggiunto il Ministro – dirà no la settimana prossima alla riforma del regolamento di Dublino e a nuove politiche di asilo, occorre ricontrattare in Ue” il dossier migranti. E a chi gli ricorda la solidarietà di Germania e Francia Salvini ribatte: “Aspettiamo che passino dalle parole ai fatti”.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

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