Che Dio ci salvi da Matteo Salvini. Non è un gioco di parole: con l’aria che tira sarebbe un gioco macabro e infelice, perché l’arroganza del vice premier in bermuda fa orrore e mette sinceramente paura. L’ultimo “me ne frego” il trombonesco ministro lo ha pronunciato per liquidare la richiesta della nave umanitaria Aquarius che, ancora una volta, si ritrova a vagare lungo le rotte del Mediterraneo alla ricerca di un porto che accolga i 141 naufraghi raccolti nelle acque internazionali davanti alla Libia. Ma chi insorge contro Salvini? Manco a dirlo, il solito Leoluca Orlando, sindaco palermitano delle apparenze. E sì, perché lui appare semplicemente quando c’è un nemico esterno da bastonare, una sceneggiata da recitare o una maglietta rossa da indossare. Se mostrasse lo stesso zelo nei confronti della monnezza che assedia la città, Palermo gliene sarebbe grata.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
La stanca sceneggiata di Leoluca Orlando
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