Non bastava un Sovrintendente in bilico. Adesso c’è anche un presidente precario. Si tratta di Giovanni Lorenzo Catalano, fresco di nomina a presidente facente funzioni del Cda della Sinfonica. Un’orchestra che rischia di sprofondare da un momento all’altro. Ormai da qualche settimana, dimettendosi, l’ex presidente Cuccio aveva manifestato all’assessorato al Turismo, e per conoscenza all’Economia, la situazione drammatica di un ente fra i più prestigiosi. Evidenziando che l’incompatibilità presunta di Andrea Peria, attuale Sovrintendente, avrebbe potuto provocare la “immediata decadenza dalla contribuzione regionale a qualsiasi titolo erogata”. La Foss cioè sarebbe “deprivata del contributo regionale”, ritenuto “imprescindibile per la sopravvivenza della Fondazione e per il raggiungimento dei fini cui la stessa è costituita”.

E sapete cos’è ha fatto la politica, che è al corrente di questa situazione ormai da mesi? Niente. Non ha mosso un dito. Mentre Peria, che s’è liberato del suo peggior detrattore (Gaetano Cuccio appunto) non ha integrato la documentazione richiesta. Era stato il presidente del collegio dei Revisori dei Conti a segnalare l’anomalia: all’atto dell’accettazione della nomina, mancava infatti “la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di esclusività e omnicomprensività degli emolumenti dell’incarico”. Cioè quel documento che, sulla base della legge regionale n.26 del 2012, prevede che per fare il Sovrintendente della Sinfonica bisogna aver rinunciato a qualsiasi altra poltrona e a qualsiasi altro stipendio. Peria, invece, risultava presidente del Corecom e componente della Camera di Commercio di Enna e Palermo. Di fronte a tutto questo l’assessore Amata non si esprime. Tanto dalle parti del Politeama sono abituati alla precarietà: gli orchestrali in primis, ma anche la governance. Il Cda non è esistito per due anni, quando l’ex assessore Messina aveva scelto di commissariarlo con un uomo di fiducia. Cosa volete che sia, di fronte a tutto questo, un presidente facente funzioni?