Nuova stretta del sindaco Orlando a Palermo. All’indomani della decisione del premier Conte di introdurre misure più stringenti a partire dalla vigilia di Natale, anche il “professore” ha rinforzato le norme “per contribuire a limitare i rischi di assembramento, fermo restando che resta indispensabile, per frenare i contagi, la piena assunzione di responsabilità da parte dei cittadini che dovranno fare scelte personali per il bene proprio e dei propri cari.”
La Giunta ha quindi deciso tre provvedimenti, che entreranno in vigore dal prossimo 22 dicembre fino al 6 gennaio: la proroga della ordinanza sindacale con il divieto di stazionamento nel centro storico e nei quartieri Libertà e Politeama; la possibilità di apertura con orario continuato per gli esercizi commerciali, per le tipologie merceologiche, nei limiti orari e di giorni previsti dal Decreto legge pubblicato ieri; e la sospensione della ZTL, comunque già non attiva nei giorni prefestivi e festivi.
“Siamo tutti molto preoccupati – ha detto Orlando – di fronte ad un numero di contagi che continua sostanzialmente ad essere stabile in città e nella regione e che può solo aumentare, con nuovi insostenibili lutti, se non vi saranno comportamenti più responsabili da parte di ciascuno. Il Natale e il periodo dell’Avvento devono essere momenti di gioia e speranza ed insieme di riflessione. Se vogliamo che sia così per la nostra comunità, dobbiamo necessariamente accettare alcune limitazioni, scegliere di dare priorità alla vita e alla salute. Anche perché tutta Italia si trova davanti ad un bivio, che se non saranno fatte scelte oculate e se non si terranno comportamenti sicuri, rischia di portarci ad un nuovo lockdown generalizzato, con conseguenze gravissime per tutti.”
Sicilia: diminuisce l’incidenza dei contagi
Secondo l’ultimo report elaborato dall’Istituto superiore di sanità, la Sicilia è fra le regioni col più basso tasso d’incidenza dei contagi: sono 1.599 ogni centomila abitanti. Fanno meglio soltanto Calabria e Sardegna. Anche se nell’ultima settimana, complice l’esplosione di nuovi focolai (come quelli che hanno colpito l’ospedale Ingrassia e Villa Maria Eleonora, a Palermo) l’indice Rt è salito leggermente: da 0,68 a 0,72. Ma meno che nel resto del Paese: in tre Regioni, Lazio, Lombardia e Veneto è tornato sopra l’1, mentre la media nazionale si attesta sullo 0.86. La Sicilia, però, continua ad essere in fondo nelle classifiche del tracciamento: appena il 63,7% dei “positivi” ricevono il contact tracing dei contatti stretti. Sui restanti non si “indaga”.
Mentre 8.500 operatori della sanità hanno già “prenotato” il vaccino: nell’Isola, come preannunciato dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, arriveranno 141 mila dosi. L’occupazione prevalente della politica, in questi giorni, è tenere sotto controllo il controesodo. Da qui al 21 dicembre, quando verranno sospesi gli spostamenti tra Regioni, dovrebbero arrivare migliaia di persone (70 mila, in totale, i rientri dal Resto d’Italia, scandagliati però nell’arco di un paio di settimane). Fino a giovedì, sul portale della Regione dedicato al Coronavirus, se n’erano registrate 39 mila. Ma è basso il numero di coloro che hanno portato con sé il referto (negativo) del tampone molecolare effettuato prima di raggiungere l’Isola: appena il 7%. Molti provvederanno a eseguire il test rapido una volta giunti a destinazione.
Sabato e domenica sono gli ultimi giorni per mettersi in viaggio. Da venerdì, a Punta Raisi, sono state segnalate attese fra 45’ e 60’ al terminal degli arrivi: la procedura dei test rapidi richiede tempo, come ha spiegato Renato Costa, commissario per l’emergenza in provincia di Palermo. Rischia di crearsi un imbuto, con conseguenti assembramenti, soprattutto nelle ore serali. Ma il test più delicato – al di là degli aeroporti che hanno già vissuto questa fase in estate – riguarda lo Stretto di Messina, dove l’assessorato alla Salute ha schierato 21 postazioni mediche, in diversi snodi: sulla banchina degli imbarcaderi privati, alla stazione marittima, alla Rada San Francesco (dove giungono le navi). Finora sono stati effettuati da 250 a 500 test al giorno e si sono registrati, al massimo, 8 positivi. I pendolari sono esentati dal test, che riguarda soltanto i viaggiatori. Il picco potrebbe registrarsi fra domani e martedì, alla vigilia delle festività natalizie.
I numeri di sabato in Sicilia
Sono 878 i nuovi casi di Covid registrati oggi in Sicilia, lo stesso numero di pazienti che risultano guariti; 7.237 i tamponi eseguiti e 22 i decessi, che portano il totale a 2.131. Con i nuovi casi sono 33.843 gli attuali positivi. Di questi sono ricoverati 1.245 pazienti, 28 in meno rispetto al dato complessivo di ieri; 1.071 dei quali in regime ordinario (-20); 174 in terapia intensiva (-8). In isolamento domiciliare 32.598. Sul fronte della distribuzione fra le province Catania registra 278 nuovi casi, Palermo 180, Messina 190, Ragusa 61, Trapani 50, Siracusa 55, Agrigento 14, Caltanissetta 16, Enna 34.